Per guidare la nuova X6 siamo andati a Livigno, in Alta Valtellina, dove due giorni di nevischio hanno reso ancora più interessante e severa la prova.
PIÙ COUPÉ
Non è solo un discorso di linea, che a onor del vero penalizza un po’ i passeggeri posteriori, che hanno meno luce sopra le teste. Ad esprimere in modo più marcato l’indole della nuova X6 è il comportamento su strada. Certo, noi abbiamo guidato la M50d xDrive, che è la massima espressione della sportività della famiglia X6 (senza considerare la X6 M). Il sei cilindri quadriturbo eroga 400 cv e 760 Nm a 2.000 giri, per uno 0-100 km da 5,2″, con consumi di 7,2 litri per 100 km ed emissioni di CO2 pari a 190-181 g/km.
SI GUIDA MEGLIO
Non è facile conciliare la distribuzione dei pesi tipica di un SUV (qui la massa supera di slancio le 2,3 tonnellate) e una dinamica di guida esaltante. In BMW hanno ulteriormente perfezionato l’insieme trazione/sospensioni. La prima è l’ultima generazione del sistema xDrive, più efficace nel dividere la coppia motrice tra le ruote anteriori e posteriori a seconda della situazione e delle condizioni di guida. In situazioni di guida sportiva, il sistema xDrive privilegia le ruote posteriori e, quando non è richiesta la ripartizione integrale, la trazione passa di default sulle ruote posteriori. Sulla nostra M50d era anche presente il controllo elettronico del bloccaggio differenziale dell’asse posteriore (parte del pacchetto M Sport e del pacchetto xOffroad) che rende quasi impossibile incappare in grossolani errori, anche sulla neve.
PROVARE PER CREDERE
Guardandola è difficile pensare che la nuova X6 possa non solo essere facile, ma anche dare qualche soddisfazione. Parte del merito va anche alle sospensioni, con assale anteriore a doppio braccio oscillante e assale posteriore a cinque bracci: la guida ne beneficia in termini sia di dinamismo sia di comfort. Il Dynamic Damper Control è di serie (le sospensioni Adaptive M Professional con stabilizzazione attiva del rollio e Integral Active Steering, erano invece parte della dotazione della nostra auto). La X6 si muove disinvolta fra i tornanti – anche innevati -, con un comportamento neutro e un buon confort, che non patisce particolarmente la sensibilità degli pneumatici run-flat. Scelta che privilegia la praticità alla comodità e alle prestazioni… Nei limiti del possibile, a proposito di prestazioni, la X6 sa anche divertire. Staccando tutti i controlli e settando la guida su Sport +, abbiamo passato un’ora nel ghiacciodromo, provando “pendoli” e controsterzi.
VERSATILE SÌ, MA…
Dentro, la X6 è come te l’aspetti. Sebbene da un’auto di questo livello e prezzo sia lecito esigere un elenco di accessori standard più completo (il difetto è comune ad altri blasoni tedeschi), l’abitacolo è lussuoso. Il BMW Live Cockpit Professional combina un nuovo display e un concetto operativo con un’ampia connettività (gli aggiornamenti sia delle mappe sia del software avvengono online). È composto da un quadro strumenti e un display di controllo, entrambi da 12,3″, chiari, completi e con un’ottima risoluzione. Dietro, come già accennato, l’abitabilità (in altezza) è al limite per uno spilungone come me e il bagagliaio sufficiente per portare quattro amici a passare un weekend sulla neve.
PERCHÉ?
Alla fine, come ogni volta quando scendo dall’auto che ho appena provato, mi pongo la domanda “definitiva”. Perché dovrei comperarla? Nel caso della X6, come in genere accade per tutti i SUV coupé, la risposta non è semplice… Sono auto ibride, nel senso che uniscono due mondi distanti, quello dei SUV e quello delle coupé, ed è quindi normale che debbano rinunciare a qualcosa su entrambi i fronti. Nel caso della nuova X6, il compromesso si traduce nel non avere la capacità di carico di una X5, né il comportamento dinamico di una Serie 6 Gran Coupé. Quindi, quali sono i plus di quest’auto? La maggior sportività rispetto alla prima e l’attitudine SUV, rispetto alla seconda. Di conseguenza, chi la sentirà come l’auto fatta per lui è un uomo economicamente affermato, che non vuole apparire come tranquillo padre di famiglia né come anonimo guidatore di un’auto non alla moda. Un uomo per cui, in certi casi, le forme contano più della sostanza.