DUCATI STREETFIGHTER V4 S
Diciamo che avevo molta curiosità di approfondire la conoscenza con la Streetfighter V4 S dopo averla provata non perfettamente durante il lockdown. Adesso posso dire di essermi tolto veramente lo sfizio, perché in questi due giorni abbiamo fatto veramente un sacco di strada, un miliardo di curve. Devo fare onestamente i miei complimenti ai ragazzi di Borgo Panigale perché sono riusciti a trasformare la struttura di base della Panigale V4 S (ovvero una racing pura) in una perfetta moto da strada.
UN MISSILE COMODO
Hanno lavorato tantissimo sul comfort e questo lo avevo già capito nella prova precedente, ma anche facendo una comparazione con le moto presenti in questo confronto la Ducati vince in comodità della sella e posizione di guida, anche se il manubrio è un po’ troppo rialzato per i miei gusti. Tuttavia è utile sapere che è possibile ruotarlo di tre gradi avvicinandolo quindi al pilota e aumentando ulteriormente il carico sulla ruota anteriore. È una moto che non ti stanca e a fine giornata hai ancora voglia di guidare. La ciclistica è molto buona, la moto è veloce, molto veloce a cambiare direzione; nella seconda parte della piega la Ducati la devi un pochino accompagnare di più rispetto magari ad Aprilia che tende più a “cadere” dentro la curva o rispetto anche a KTM che ha davvero molta agilità. Però questo comportamento credo sia più dovuto ai profili degli pneumatici che altro. In compenso c’è una bella presenza di avantreno, senti la ruota davanti ben attaccata al terreno.
GESTIONE DEL GAS
La risposta del motore è giusta, gustosa soprattutto con il riding mode sport, che assetta le sospensioni a un livello di comfort accettabile senza perdere rigore. Quindi una moto completa che su strada può veramente dire la sua in ogni condizione. Con il riding mode race il motore diventa una specie di “cannone”, hai per le mani un acceleratore veramente molto reattivo, il che, abbinato a una rapportatura che Ducati ha voluto bella corta, rende la Streetfighter pronta come una motard.
CONSUMI SOPRA LE RIGHE
Certo questo fa girare un po’ alto il motore in autostrada e quindi non facilita molto il contenimento dei consumi che vedono la Streetfighter quasi fanalino di coda. Non a caso la Ducati è quella che ha sempre dettato il ritmo dei rifornimenti di carburante, la prima ad andare in riserva, ogni volta. Anche perché ha uno dei serbatoi più piccoli, solo 16 litri dichiarati, capacità condivisa con KTM ed MV Agusta che però sono meno assetate. Anche sulla Ducati, come su Aprilia, manca l’indicatore del livello carburante e la V4 bolognese fa segnare anche l’assenza del cruise control.
HO CALDO
La mappatura Race, tra le altre cose dà una bella tirata alle sospensioni, aumenta la reattività della moto nella guida e, ovviamente, toglie un pelo di comfort, ma anche così la Streetfighter risulta vincente rispetto alle altre, calore a parte che si fa sentire nella parte destra della moto, nonostante la disattivazione dell’alimentazione dei cilindri posteriori quando si è fermi in sosta. Un punto debole? Il freno posteriore è un po’ poco incisivo.
La Ducati Streetfighter V4 S ai punti
PUNTEGGIO TOTALE | 2801 PUNTI |
PUNTEGGIO DOTAZIONE | 22 PUNTI |
CONSUMO MEDIO RILEVATO | 12,9 km/litro |