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Prova Ducati MIG-RR, ritorno alle origini

La prima volta di Ducati fra le bici è con il motore, elettrico. La MIG-RR è una e-Enduro senza compromessi, originale e performante.

RIDE

Che sui colli bolognesi ci si divertisse con la bici da strada lo sapevo, ma non immaginavo che ci fosse anche (tanto) pane per i denti delle Enduro… E quando il meteo ci mette del suo, lo scenario si trasforma in eccellente play ground per le e-Enduro, che diventano inarrestabili sui fondi umidi e viscidi.

MOLTO È CAMBIATO

L’abbiamo già accennato: fra la MIG di Thok e questa MIG-RR firmata Ducati c’è sì una base comune, ma ci sono differenze sostanziali che si traducono, una volta in sella, in prestazioni differenti. Le più evidenti sono la ruota anteriore da 29″ (27,5″ sulla Thok MIG-R) e l’escursione che cresce a 170/160 mm (rispetto a 150/140 mm) e che ne fanno una Enduro pura. Le altre differenze riguardano le inevitabili modifiche agli angoli di sella e sterzo (un po’ più chiusi per compensare l’impiego della ruota da 29″), l’interasse, l’altezza del movimento centrale, i freni (Shimano Saint con pinze a quattro pistoncini).

90 SFUMATURE DI FANGO

Compatto, leggermente viscido, colloso, saponato… Sono solo alcune delle sfaccettature che il fondo fangoso delle colline dietro Sasso Marconi ci ha offerto: due giorni di pioggia battente hanno trasformato i trail in trappole che senza e-Mtb sarebbero state letali. Il motore Shimano STEPS E8000 privilegia la fluidità di pedalata, si sa. È una sua peculiarità, una caratteristica favorevole in questa situazione e che, unita all’abbondante luce a terra (con pedivelle da 170 mm…), ci ha permesso di muoverci senza alcun impaccio anche nei canali più profondi e fra le pietre più sporgenti.La geometria aiuta, anche se a volte ho avuto l’impressione di essere seduto molto in alto: il grip in salita è notevole e i limiti della MIG-RR arrivano ben dopo quelli del biker. La ruota da 29″ offre qualcosa in più nel superamento degli ostacoli e anche una buona precisione in discesa, con l’avantreno che disegna la linea e il retrotreno che segue al traino, docile e ubbidiente. La rapidità e l’agilità ne risentono davvero poco e, fra le mani di un rider tecnicamente evoluto, il saldo è decisamente positivo. La neutralità in discesa è un’altra dote della Ducati MIG-RR e i numeri e le traiettorie disegnate dal Miglio facevano venire il dubbio che sotto il sedere avesse una muscolare.Le sospensioni funzionano come ci si può aspettare da un prodotto top di gamma quale le Fox Factory Series, mai entrate in crisi. Anche i freni sono all’altezza delle prestazioni globali, con un comportamento fin troppo aggressivo, che più di una volta mi ha fatto desiderare più modularità (bisogna però tenere presente che su un fondo così inconsistente è più facile arrivare al bloccaggio…).

A QUANDO LA E-ROAD?

Appurato che Ducati abbia trovato il partner giusto e che le parole di Domenicali siano significative di una strategia, ci aspettiamo che la MIG-RR sia la capostipite di una famiglia di e-bike. Facendo un parallelo con le moto, se la MIG-RR può essere paragonata alla Multistrada 1260 Enduro, mi piacerebbe che ad affiancarla arrivasse presto una Panigale con i semi manubri.

Stefano Martignoni indossa

Casco: Troy Lee Design A2 MIPSCompleto: Alpinestars Mesa shorts & jerseyOcchiali: Briko SuperleggeroScarpe: Northwave Enduro Mid

 

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