https://www.youtube.com/watch?v=AdguR87-xisSe state leggendo questa prova, sicuramente avete visto almeno una volta questo video. Ecco, avete presente il gran da fare che ha Senna fra pedale del gas, del freno e della frizione e la leva del cambio. Nulla di tutto ciò sulla NSX del terzo millennio. Un’auto che di pedali ne ha solo due, la leva del cambio l’ha rimpiazzata con un selettore e, questo sì, ha visto aumentare vertiginosamente il numero di motori. Da uno a quattro, con tre elettrici che supportano il V6 3.5 turbo a benzina. Il succo però non è questo. E’ cercare di capire se una sportiva tanto tecnologica e raffinata sappia emozionare chi la guida.
Da togliere il fiato
Di sicuro, come prima cosa, non si può rimanere indifferenti di fronte a prestazioni di questo genere. Da amante della guida metto sempre l’handling al primo posto, però credetemi, dare gas e ricevere un tale “pugno nello stomaco” è adrenalina pura. La sensazione di 581 cv e 550 Nm di coppia, con l’immediatezza che solo i motori elettrici possono dare, beh, ogni appassionato di motori e di velocità dovrebbe avere il diritto di provarla almeno una volta nella vita.
Una complicazione dietro l’altra
Già,i motori elettrici. Uno sarebbe stato troppo semplice. Due anche. Eccone dunque tre. Uno è collegato all’albero motore del V6, gli altri due alle ruote anteriori, uno a destra e uno a sinistra. Perché tanta complicazione? Primo perché ai giapponesi le cose semplici non sono mai piaciute. E poi perché in questo modo è garantita non solo una grande spinta in più in accelerazione ma anche la possibilità di avere la trazione integrale senza collegamenti meccanici (albero di trasmissione e differenziali aggiuntivi) e la funzione Torque Vectoring.
Il massimo controllo, istante per istante
In pratica, il cervellone che sovrintende tutto, decide istante per istante, e singolarmente, quanta coppia mandare a ciascuna delle due ruote anteriori. Lo fa in base all’angolo di sterzo, al grado di apertura del gas e alle condizioni di aderenza. Lo scopo è quello di azzerare il sottosterzo, velocizzare gli ingressi in curva, massimizzare la motricità in uscita. E vi posso garantire che non solo gli obiettivi vengono raggiunti, ma che il feeling con la macchina non è compromesso.
Un feeling di guida più unico che raro
Certo, se penso per esempio a McLaren 720S e Porsche GT2 RS, ma anche a versioni meno spinte di queste auto, la NSX è per forza di cose un po’ più “filtrata”. Tanta sofisticazione meccanica non può non interferire tra l’hardware (pneumatici/sospensioni/piantone dello sterzo) e le mani di chi guida. Però lo fa in modo incredibilmente discreto. Molto più delicato di quanto credessi.
Prestazioni da vera supercar
Meno di 3 secondi e si toccano i 100 km/h, poco più di 10 secondi e si infrange il muro dei 200 km/h; in entrambi i casi Honda non dà il numero specifico, ma l’idea è resa comunque. Questa furiosa accelerazione si arresta solo una volta raggiunti i 308 km/h di punta. Al di là dei numeri, a impressionare di questa macchina è la motricità: il fatto di poter gestire selettivamente la coppia sulle ruote anteriori le permette di metter giù anche su un asfalto come quello della strada che porta , tutt’altro che perfetto.
Componentistica al top
Il cambio è un doppia frizione a 9 rapporti che, come tutte le trasmissioni di questo genere, è fulmineo nei passaggi da un rapporto all’altro. Qui più che altrove, in modalità manuale sequenziale, passa un istante fra l’input e l’esecuzione. Ottimo. Mi hanno convinto un po’ meno i freni, non certo per potenza e resistenza alla fatica – del resto i 12.100 euro dell’impianto carboceramico hanno un loro perché – quanto per modulabilità. Ecco, forse il prezzo più alto della sua complessità, la NSX lo fa pagare qui. Perché non si ha mai quella piacevole sensazione di poter dosare la forza frenante in modo millimetrico, come invece accade, per esempio, con le Porsche.
Un V6 come si deve
Quanto al motore, mi ha colpito per due aspetti: il primo è l’allungo, a dispetto della sovralimentazione. Il secondo è il sound. Graffiante, coinvolgente, entusiasmante. Più per qualità che per quantità: la NSX non grida, ma canta in modo raffinato. In termini più tecnici, si tratta di un 3.500 V6 a 75 gradi, montato longitudinalmente in blocco col cambio. Capace di 507 cv, ha il limitatore posto a 7.500 giri ed è caratterizzato da un doppio sistema di iniezione: uno multipoint, indiretto, e uno di iniezione diretta. Per un dosaggio perfetto, a vantaggio di prestazioni ed efficienza. Il carter è ovviamente secco, per non lasciare senza lubrificazione questo V6 anche nell’uso più estremo in pista. Quanto ai motori elettrici, quello fra il V6 e il cambio eroga 49 cv e il suo scopo è quello di eliminare il turbo lag. Questi ultimi offrono 37 cv e oltre 70 Nm ciascuno. Tutti i tre si trasformano in generatori nelle fasi di rilascio e frenata.
Aerodinamica raffinata
Guardandola, l’avrete notato anche voi, la NSX ha una carrozzeria estremamente pulita. Non ci sono alettoni esagerati. Il motivo è da ricercarsi nello studio in galleria del vento, che ha portato alla creazione di un fondo completamente carenato, sigillato ai lati dalle minigonne e mandato in depressione dal diffusore posteriore. In parole semplici, la NSX non viene schiacciata verso il basso da alettoni e spoiler, ma viene risucchiata dal fondo vettura. Per una maggiore efficienza aerodinamica e un look più elegante.
Confortevole come NSX dev’essere
Dato il genere di auto, il comfort l’ho lasciato in fondo. Perché se è vero che si tratta di un aspetto marginale, su un’auto di questo genere, è vero anche che è nel pieno della tradizione NSX. Una sportiva che da sempre vuole essere utilizzabile tutti i giorni e che infatti, in modalità quiet – tranquilla, letteralmente – è più morbida sulle buche di tante station wagon di grande diffusione. Oltre che silenziosa e fluidissima. Ecco, se si parla di comfort in senso allargato, tenete presente che il bagagliaio è un pozzetto da 110 litri posizionato in coda all’auto.
La risposta è: sì!
Tornando alla domanda iniziale iniziale, probabilmente la maggior parte di chi legge non si è minimamente convinta del fatto che la NSX sappia essere entusiasmante e coinvolgente. Eppure, vi posso garantire che la nostalgia per i tempi che furono – bellissimi ma passati – a me la NSX l’ha fatta passare. Certo, le sensazioni che offre sono tutte sue, strane se volete, ma coinvolgenti, esaltanti. Gestibili anche staccando l’elettronica. Ma siamo in fascia protetta, la prova si è svolta su strada… E io mi fermo qui.