Con 22 anni alle spalle e oltre 4,5 milioni di unità vendute, Skoda Fabia arriva alla sua quarta generazione. Crescono le dimensioni, qualche aggiornamento estetico e notevoli miglioramenti aerodinamici. Inoltre, la completa adozione della piattaforma Volkswagen MQB-A0 – la stessa di Volkswagen Polo e Audi A1 per intenderci – ha permesso l’ingresso in scena di diversi sistemi di assistenza alla guida (ADAS) unitamente alla terza generazione del sistema infotainment. Prima di parlarvi delle mie sensazioni alla guida, diamo uno sguardo all’estetica.
Esterni: si distingue tra le economiche
Non sarà la più elaborata di tutte ma l’estetica di Skoda Fabia si fa notare: moderna e rivolta a un pubblico giovane. Rispetto alla precedente generazione crescono le dimensioni, nonostante il peso invariato: 410 cm in lunghezza (+11 cm) e 178 in larghezza (+4,8 cm). Il passo cresce di quasi 10 cm per un totale di 2,56 m. I fari full-led (optional al posteriore) si intonano bene al frontale, aggressivo il giusto anche grazie alla calandra esagonale nera a contrasto (le colorazioni disponibili per la carrozzeria sono nove). Lateralmente un po’ più anonima, la quarta serie di Skoda Fabia si distingue grazie ad alcune nervature, sulla stessa lunghezza d’onda del nuovo restyling della Seat Ibiza (2021), riprese nello stile anche all’anteriore.
Leggi anche: “Skoda Karoq restyling 2022, più efficiente, più tecnologica“
I cerchi sono disponibili fino alla dimensione da 17” – oltre a un cerchio nero da 18” (Lybra) – e sottolineo la presenza delle varianti Aero: cerchi in lega con inserti (in plastica) ottimizzati per ridurre la resistenza aerodinamica e, di conseguenza, i consumi. Tra i miglioramenti principali, lo studio dell’aerodinamica è sicuramente uno tra i più importanti. Globalmente il Cx è sceso da 0,32 a 0,28 e il merito è di una serie di soluzioni nate dall’ampio studio delle forme in galleria del vento. Dagli specchietti (più piccoli) ai cerchioni, passando per le appendici aerodinamiche laterali, Skoda Fabia è riuscita a ridurre notevolmente la resistenza all’avanzamento.
Interni con qualche compromesso
Una volta saliti a bordo si inizia a notare la presenza di plastiche rigide, un must per questa categoria di vetture (e non solo). Complessivamente la plancia è ben strutturata, lo spazio a bordo non manca, in particolare per i passeggeri posteriori. Ottimo il feedback per quanto riguarda la silenziosità e le vibrazioni: i tre cilindri hanno una rumorosità molto contenuta, a livello di vibrazioni sono poche sensazioni degne di nota. Lato visibilità, invece, mi aspettavo qualcosa di meglio non tanto dal lunotto posteriore – limitato nella visibilità – quanto all’ingombro dei montanti anteriori, molto pronunciato. Tra le peculiarità di Skoda Fabia abbiamo lo spazio di carico: 380 litri, 30 in più rispetto alla Polo, come la Golf.
Leggi anche: “Volkswagen Golf mild hybrid VS plug-in hybrid“
Non mancano molte funzionalità di comfort (opzionali) presenti su modelli di categoria superiore: dal volante e parabrezza riscaldati al tetto panoramico, passando per le decorazioni in tessuto (incluse nell’allestimento Style) e le ambient light. Per quanto riguarda l’infotainment e le funzionalità di bordo, Skoda Fabia offre un display, con comandi touch sulla cornice, da 9,2 pollici di diagonale compatibile con Apple CarPlay e Android Auto. Più in basso, i comandi della climatizzazione rimangono analogici anche se attraverso il pulsante “menu” è possibile accedere velocemente alle impostazioni del clima (bi-zona incluso nell’allestimento Style) attraverso il display. Il navigatore ha un costo aggiuntivo di 880 €, 950 € con il riconoscimento della segnaletica stradale.
Motore: 95 CV bastano (e avanzano)
La gamma motori, esclusivamente a benzina, prevede una sola cilindrata: 1.0 (aspirato o turbo) da 65, 80, 95 o 110 CV. I propulsori a gasolio sono stati abbandonati e, per ora, l’offerta non prevede elettrificazione. Il modello in prova adottava un 1.0 TSI (turbo) da 95 CV e 175 Nm di coppia. Considerati i 1.142 kg di massa – escluso il guidatore – il livello di potenza è più che adeguato: Skoda Fabia spinge con decisione e sono convinto che questo motore sia il giusto compromesso. Scegliendo step di potenza inferiori il rischio è quello di una carenza di coppia, data dall’assenza del turbo. Il 1.0 turbo da 110 CV, abbinabile ad un cambio automatico DSG a sette rapporti, aumenta le prestazioni anche se si rischia di esagerare con i consumi e forse 110 CV su una Fabia sono perfino troppi. A proposito di consumi, la #TheHundREDchallenge ha rilevato un consumo medio di 17,5-18 km/l, in linea con i dati dichiarati.
Una delle caratteristiche che mi ha sorpreso maggiormente è la silenziosità: solitamente i piccoli tre cilindri turbocompressi generano una notevole dose di rumore (e vibrazioni) mentre a bordo di Skoda Fabia il comfort uditivo è assicurato. Meno prestante la risposta del propulsore ai bassi regimi: anche se sulla carta la coppia massima si esprime a partire dai 1.600 giri, le marce molto lunghe mi hanno portato spesso a ignorare il suggerimento del computer di bordo di salire di una marcia. Soprattutto perché al di sotto di questo regime di funzionamento il propulsore è parecchio vuoto. Nonostante questa considerazione, la potenza complessiva espressa da questo motore mi ha sorpreso.
Skoda Fabia – motorizzazioni disponibili (solo benzina):
- 1.0 MPI (aspirato) 65 CV – 93 Nm, cambio manuale 5 rapporti
- 1.0 MPI (aspirato) 80 CV – 93 Nm, cambio manuale 5 rapporti
- 1.0 TSI (turbo) 95 CV – 175 Nm, cambio manuale 5 rapporti
- 1.0 TSI (turbo) 110 CV – 200 Nm, cambio manuale 6 rapporti