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Ford Explorer PHEV, fuori dal coro

Se pensate che Audi Q, BMW X e Mercedes G siano banali e un po' cafone, ecco il SUV che fa per voi. Potente, confortevole, capiente e pure bello, l'Explorer è persino un po' snob.

AMORE VERO?

A me piace guidare seduto in mansarda, quindi apprezzo la posizione sull’Explorer che è poi quella tipica dei SUV, inoltre la superficie vetrata è ampia e senza fastidiosi ingombri. Poter vedere cosa accade qualche auto davanti mi infonde sicurezza. I sedili sono comodi ma non cedevoli quindi perfetti per starci anche molte ore, e tutti i comandi sono a portata di mano e intuitivi. L’abitacolo è silenzioso, i rumori meccanici e di rotolamento restano fuori, e parlarsi a bassa voce anche a 180 all’ora o sullo sterrato è sempre possibile. Della capienza ho già detto ma aggiungo che, abbattendo anche la seconda fila di sedili siamo riusciti a caricare due biciclette senza smontare nemmeno la ruota anteriore. Oltre a tre borsoni e due zaini con le attrezzature per pedalare e quelle fotografiche. Ah, c’era anche un sacchetto dell’Esselunga con il cibo per il viaggio…
In autostrada si viaggia in prima classe, ma lo davo per scontato. Il motore gira quasi come un Diesel, la coppia in basso è tanta e quando schiacci il gas, la spinta è entusiasmante. Cosa che gradisco ancor di più quando pago il pedaggio in uscita e comincio a guidare sulle statali tortuose delle colline senesi. I 2.300 kg si sentono, ovvio, ma l’assetto è eccellente, le sospensioni sostenute e le reazioni sempre prevedibili. I trasferimenti di carico mai fastidiosi e la precisione notevole. E se definisco l’Explorer anche divertente e sportivo, lo faccio valicando i canoni della categoria, sicuro di non esprimere un giudizio azzardato.

Per quanto riguarda la guida off-road, posso solo raccontare delle strade bianche fra Buonconvento e Montalcino. Tutto tranne che probanti, con i loro fondi lisci e scorrevoli sui quali la trazione integrale non costituisce senz’altro un plus. Mi sento di dare fiducia alla tecnologia Ford che lo ha equipaggiato con sette modalità di guida (Normale, Trail, Deep Snow/Sand, Slippery, Sport, Traino/Trasporto, Eco) che dovrebbero essere in grado di gestire praticamente qualsiasi situazione. Mi piacerebbe però dare un seguito più selvaggio a questo test, soft ma assai fedele alla realtà cui è destinato l’Explorer.
In tutto ciò, la condizione di “spirito ibrido” assume contorni piuttosto evanescenti. L’apporto del motore elettrico, a onor del vero, si apprezza nel momento in cui si cerca lo spunto, per esigenza o per divertimento, ma finisce lì. Nel senso che quando le percorrenze diventano elevate, l’impatto sui consumi è davvero risibile. Noi abbiamo bruciato tutta la carica praticamente all’inizio del viaggio e poiché a destinazione non abbiamo avuto la possibilità di ricaricare la batteria, abbiamo percorso il 97 % del tragitto consumando solo benzina, con una media di 10 km/litro. Quando il campo giochi si riduce agli 80 chilometri (urbani ed extra) del tragitto casa/ufficio, allora il discorso cambia, ma allora cambiatele anche il nome. Da Explorer a Commuter…
Quindi chiedetele di portarvi in capo al mondo e il matrimonio sarà duraturo e felice. Chiedetele invece di accompagnarvi in centro a fare i regali di Natale e non consumerete nemmeno la prima notte.

PREMESSE E PROMESSE

MISTERO IBRIDO

Foto Martina Folco Zambelli/HLMPHOTO

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