Honda HR-V è giunta alla terza generazione: un traguardo importante e atteso considerato che l’ultima serie (2013) ha subito solo un leggero restyling nel 2018. Tra i punti salienti di nuova HR-V, l’adozione di un’unica motorizzazione full hybrid “presa in prestito” dall’ultima di Honda Jazz e migliorata, un assetto più rigido – incentrato comunque sul comfort alla guida – e un look completamente stravolto. Per l’occasione, Honda ci ha invitato direttamente alla Honda Akademie in Germania per un primo contatto ed un test drive dedicato.
Esterni: estetica stravolta
Un primo sguardo a 360 gradi mette subito in chiaro che la terza generazione di Honda HR-V ha subito profondi rinnovamenti dal punto di vista estetico. Forme e volumi sono racchiusi in ingombri che crescono di poco rispetto alla precedente generazione: 4,34 metri di lunghezza (+5 cm), 1,79 di larghezza (+2 cm) e 1,85 di altezza. L’aspetto esterno è quello di un SUV familiare con forme coupé: abbondano le superfici verticali, in particolare quelle laterali, mentre le linee risultano piuttosto orizzontali. L’ampia calandra frontale è stata completamente rivisitata assieme a tutto il frontale. Ora ritroviamo gruppi ottici LED, più sottili e filanti, che mettono subito in chiaro la modernità di questa vettura.
Proseguendo lungo le fiancate si fanno notare gli ampi passaruota (a contrasto con la carrozzeria) in grado di ospitare cerchi fino a 18 pollici, e una linea di cintura molto alta in sinergia con la silhouette coupé del tettuccio. La vista laterale risulta gradevole, pulita e senza troppe nervature. Il lunotto è molto inclinato e termina su un posteriore apparentemente meno ingombrante dell’avantreno, sempre moderno e senza troppi orpelli, dotato di un’ampia striscia LED orizzontale che accentua la larghezza complessiva.
Interni: spazio in abbondanza
Una volta saliti a bordo si apprezza subito l’abbondanza di spazio, in particolare quello per le gambe. Anche lo spazio per le ginocchia riservato ai passeggeri posteriori mi ha lasciato particolarmente sorpreso: dopo aver regolato il sedile del guidatore sulla mia altezza (1,80 m), l’occupante posteriore ha sufficiente spazio per affrontare in tranquillità lunghe tratte. Prima di iniziare il test drive tra le colline a nord di Hanau (Germania), ho notato la qualità degli interni messi in campo da tecnici e designer Honda. L’allestimento in prova – Advanced Stile – ha portato alla mia attenzione rivestimenti di buon livello per quasi tutte le superfici.
L’attenzione al particolare è sottolineata dalla presenza di materiali soft-touch come quelli dedicati alle alette parasole; piccoli dettagli sinonimi di qualità. Le più semplici plastiche presenti nell’abitacolo non mi hanno trasmesso una sensazione di “economico”; considerazione supportata dall’alta qualità degli assemblaggi. Degno di nota lo studio dedicato al nuovo sistema di ventilazione con bocchette a “L” in grado di diffondere l’aria ai lati dell’abitacolo in modo più efficiente aumentando il comfort a bordo.
Come affermato ad inizio paragrafo, per quanto riguarda spazio e modularità la piattaforma Honda è davvero imbattibile. Il pacco batterie, il cui numero di celle è aumentato del 25% rispetto ad Honda Jazz, non ha influito negativamente sull’abitabilità interna. Il meccanismo di ribaltamento dei sedili, tipico della Casa, è vincente anche se mi aspettavo qualcosa di meglio come capacità del bagagliaio senza l’abbattimento dei sedili (60-40): 335 litri che diventano 1.305 a schienale completamente abbattuto. In questo caso il piano di carico rimane comunque piatto.
Honda HR-V Full Hybrid: come si guida
L’esperienza di guida – ho provato nuova Honda HR-V su un percorso di circa 50 km con tratti principalmente extraurbani – è stata complessivamente positiva. Il comfort a bordo è alto, la visuale è ampia e lo sterzo, forse un po’ duro per alcuni stili di guida, trasmette bene le caratteristiche della strada. Il comparto sospensioni assorbe egregiamente le asperità e si nota subito l’irrigidimento delle barre antirollio messo in campo da Honda; meno egregio l’isolamento acustico: oltre ai cerchi da 18′ e qualche fruscio aerodinamico, la rumorosità è penalizzata principalmente dal sound del propulsore.
Per quanto riguarda la dinamica di guida, mi sono accorto fin dai primi chilometri della maneggevolezza di nuova Honda HR-V. I 1.305 kg di peso in ordine di marcia regalano inerzie contenute rispetto a modelli della concorrenza paragonabili – merito anche della taratura di sospensioni e ammortizzatori. Il gruppo propulsore ibrido non invoglia a pretendere troppo: già a metà della potenza richiesta l’elettronica di controllo mi fa capire che il punto di ottimo – in termini di efficienza – si sta allontanando; è sufficiente non esagerare con la potenza richiesta per apprezzare la progressione fino a velocità autostradali (velocità massima 170 km/h, accelerazione 0-100 km/h in 10,6 secondi).