L’espediente è noto: nascondere sotto il (riuscito) vestito di SUV una meccanica mild-hybrid, per guadagnare lo status di ibrida a tutti gli effetti e sfruttare le agevolazioni previste dalla legge. Stavolta ad aver ricevuto il “regalo” è la Kia Sportage Hybrid, che fa riaccendere l’interesse su una sport utility da sempre molto amata dal pubblico italiano.
Ibrido a tutti gli effetti
La ricetta della Kia Sportage Hybrid prevede un 1.6 turboDiesel convenzionale, da 115 o 136 cv – disponibile sia con trazione anteriore o integrale, con cambio manuale a 6 mare o doppia frizione a 7 rapporti – una batteria da 48V alloggiata sotto il piano di carico e un generatore che mette a disposizione 10 kW per aiutare il motore termico in fase di accelerazione. In questo modo diminuisce il “carico” del quattro cilindri e, di conseguenza, il consumo.
Consumi -4%
In fase di decelerazione è il generatore a ricaricare la batteria della Kia Sportage Hybrid ed è quasi sempre il generatore stesso a riavviare il motore termico, tranne quando la temperatura esterna è molto bassa; la batteria a 12V e il motorino di avviamento “convenzionali” sono di conseguenza più piccoli. Kia per ora non si sbilancia con i dati omologati di consumo, ma sappiamo che grazie al sistema mild-hybrid la Sportage riesce a far calare i consumi del 4% nel ciclo WLTP, con emissioni di CO2 comprese fra i 110 e i 130 g/km.
A breve in concessionaria
Omologata Euro 6D temp, la Kia Sportage Hybrid arriverà a metà maggio 2019 nelle concessionarie italiane. A quel punto ne sapremo di più, sia per quanto riguarda i prezzi sia per le caratteristiche tecniche definitive, consumi inclusi.