fbpx

Trazione integrale, come funzionano le 5 tipologie di “quattro” by Audi

Un solo nome, 5 schemi tecnici differenti. Spiegati in modo semplice e schematico

I 5 modi di essere “quattro”

L’adozione della trazione integrale sulle auto “normali”, cioè non destinate all’offroad, è la classica scommessa vinta. Audi punta le sue “fiches” su questa soluzione nel 1980, 40 anni esatti fa, costringendo successivamente le sue eterne rivali (che all’epoca non lo erano ancora, peraltro) BMW e Mercedes, a inseguirla. Nel frattempo, quella che per un bel po’ di anni è rimasta una soluzione tecnica fondamentalmente uguale a sé stessa, si è divisa in 5 varianti. Ognuna adatta a una determinata tipologia di veicoli.

SALONE DI GINEVRA 1980, LA PRIMA AUDI QUATTRO

40 anni esatti, dicevamo. La prima Audi a trazione integrale viene infatti svelata al mondo al Salone di Ginevra del 1980 (a proposito: fra meno di un mese l’edizione 2020). Si chiama Audi quattro ed è la prima auto europea a trazione integrale. Al di fuori dall’Europa è già arrivata Subaru, nel 1972, con la Leone. Tuttavia, se Subaru rimane – un po’ anche per scelta – un Costruttore di nicchia, Audi conosce un’espansione vertiginosa, nei numeri di mercato e nel percepito dei clienti. Un’ascesa a cui la trazione integrale fornisce un contributo importante.

TUTTO NASCE DA UN FUORISTRADA VOLKSWAGEN

All’interno dei Gruppi automobilistici, spesso, i vari brand hanno la responsabilità per lo sviluppo di specifiche aree tecniche o per la finalizzazione di alcuni progetti. Accade oggi, accade anche negli anni Settanta. Il Gruppo Volkswagen è molto più piccolo di come lo conosciamo oggi, ma tale suddivisione è già presente e ad Audi tocca la messa a punto di un veicolo fuoristrada destinato all’esercito tedesco.I collaudi includono ovviamente anche tanti chilometri di test su fondi ghiacciati e innevati ed è qui che collaudatori e ingegneri intuiscono le potenzialità delle 4 ruote motrici anche sulle auto “civili”. L’intuizione diventa certezza quando la trasmissione 4×4 viene “trapiantata” su un’Audi 80. Lo stupore e l’entusiasmo contagia gli uomini Audi a tutti i livelli. Siamo nel 1977. Tre anni dopo, l’idea è già diventata realtà.

TRAZIONE INTEGRALE IN VESTE SPORTIVA

In virtù del grip superiore, su neve e ghiaccio, ma anche sul bagnato e sull’asfalto asciutto, in Audi decidono che per la loro prima auto 4×4 il motore 5 cilindri 2.100cc turbo di partenza non basta, quindi ne portano la potenza a quota 200 cv. È l’inizio della leggenda: sulla base di questa vettura, nel rally d’Austria del 1981, l’Audi quattro debutta nel mondiale. Vincerà due titoli mondiali piloti, nel 1983 e 1984 con Mikkola e Blomqvist rispettivamente, più due mondiali marche, nel 1982 e 1984.

Articoli correlati
Prova Mini Aceman - La giusta via di mezzo?
Prova Kia EV3 - Il SUV elettrico compatto che pensa in grande
Prova Mobilize Duo 80 Evo – Attacco al traffico