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Prova Renault Megane ibrida plug-in, ecco come va la Sporter E-Tech

Un ibrido diverso da tutti gli altri per la station wagon francese: ecco perché e come va

Fra i marchi generalisti, Renault è sempre stato uno dei più coraggiosi. Mi vengono in mente la Twingo (la prima, quella del 1993) e la Scenic, oppure l’Espace. Scommesse vinte. E poi ci sono anche quelle perse: Vel Satis e Avantime, per dirne due. Di coraggio i francesi ne hanno dimostrato anche dal punto di vista tecnico: il motore turbo in Formula 1, per esempio. Una soluzione che è andata e venuta – anche in base ai regolamenti – e che infine e tornata nell’era della F1 ibrida.

E proprio con l’ibrido E-Tech in Renault hanno confermato ancora una volta la loro voglia di osare. Sì perché l’ibrido dei francesi è diverso da quello di tutti gli altri e ora vi spiego perché, cercando di semplificare il più possibile un’architettura molto complessa e raffinata. Ecco come va sulla Megane ibrida plug-in.

Un ibrido diverso da tutti gli altri
Fluidità prima di tutto
Le prestazioni
L’autonomia elettrica e i tempi di ricarica
Quanto costa
Le rivali principali

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