DRIVE
La Hyundai Tucson dà sin dai primi metri un’idea di solidità, con ogni elemento che dà il giusto feedback al pilota, a partire dallo sterzo. L’auto pare ben piantata sulla strada e l’assetto digerisce tutto sommato bene anche il tormentato pavé milanese, nonostante l’esemplare in prova monti i cerchi da 19″ con pneumatici 235/50. Queste misure fanno sì che limiti di tenuta siano molto elevati e che l’appoggio in curva sia sempre sicuro, per nulla inficiato dal baricentro alto e dalla massa. Anche la silenziosità è buona. Alle andature autostradali si avverte solo qualche fruscio aerodinamico, mentre rumorosità meccanica e rotolamento del battistrada sono molto contenuti.
UNA COPPIA AFFIATATA
Per il primo contatto Hyundai ha messo a disposizione la Tucson in versione 1.6 T-GDI HEV 2WD, una full hybrid accreditata di una potenza massima di sistema di 230 cv e di una coppia massima di 265 Nm costanti tra i 1.500 e i 4.500 giri. Scorrendo la scheda tecnica si scopre che l’unità a benzina porta in dote 180 cv mentre quella elettrica 60 e che il consumo dichiarato nel ciclo NEDC è poco sotto i 5 l/100 km. Il cambio è un classico automatico a convertitore di coppia con sei marce.
SENZA FRETTA
Anche se il picco di potenza potrebbe far pensare a un temperamento sportivo, questa Hyundai Tucson preferisce essere trattata con piede felpato e con inserita la modalità di guida Eco. In questo caso si viaggia spesso lasciando bielle e pistoni a riposo, anche se non c’è a disposizione il classico tasto EV per decidere quando spostarsi solo a batterie. L’entrata in funzione del motore termico è sempre dolce e la staffetta tra le due unità avviene in modo molto discreto e la scorrevolezza in rilascio è molto buona. Solo frenando si attiva la frenata rigenerativa delle batterie, che non richiedono alcuna ricarica esterna.
DI NOME PIÙ CHE DI FATTO
Quando si inserisce invece la modalità Sport la Hyundai Tucson mostra i denti ma non sfodera una gran cattiveria. La strumentazione cambia grafica e lo sterzo si fa più pesante tra le mani, mentre il motore si mette a girare più alto. Le cambiate restano però un po’ lente e l’impressione è che le emozioni crescano meno dei consumi. Meglio sotterrare l’ascia di guerra e diradare le visite al benzinaio. Procedendo con calma i 16 – 17 km/litro sono a portata di piede e rappresentano un dato apprezzabile per un impiego misto, urbano ed extraurbano.