NON È E NON VUOLE ESSERE SPORTIVA
In quanto elettrica “di massa”, la ID.3 non è e non vuole essere sportiva. O meglio, con 204 cv e 310 Nm di coppia, le risposte sono tutt’altro che pigre. Però si deve tenere conto che il peso sfiora i 1.800 kg (1.794 per la precisione) e che, soprattutto, a Wolfsburg non hanno ricercato la reattività tra le curve e il divertimento di guida. Lo si capisce dallo sterzo, che non è dei più lenti ma comunica poco, alle mani, di ciò che succede sotto alle ruote.
Piuttosto, date le premesse, mi sarei aspettato di più dal punto di vista del comfort delle sospensioni: certo i cerchi da 20” dell’esemplare in prova non hanno aiutato, ma gli scossoni che si generano all’interno dell’abitacolo sono “forti e chiari”; fin troppo, in città. Per il resto, l’isolamento acustico è invece al top: ovviamente parte del merito va alla tecnologia elettrica, ma anche l’attento studio aerodinamico – che non genera mai fruscii – permette di innalzare il comfort di marcia.
Strettamente legato al discorso delle prestazioni c’è quello delle batterie. Al momento, la ID.3 è disponibile con una capacità di 58 kWh, per 420 km circa di autonomia nel ciclo Wltp. L’allestimento top adotta una batteria da 77 kWh (550 i km promessi).
PER CAPIRLA, C’È BISOGNO DI UN PO’ DI “ALLENAMENTO”
NON È E NON VUOLE ESSERE SPORTIVA