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All’Eroica dietro un plexiglas

LA DIGNITÀ DELLO STERRATO

Abbiamo deciso di seguire la 200 km, così da percorrere tutta o quasi la varietà dei paesaggi che l’Eroica attraversa. Sì, perché “riscoperta delle radici autentiche del Ciclismo” a parte, questo evento è uno straordinario esempio di valorizzazione del territorio e del patrimonio ambientale; e quanto sia efficace me lo hanno fatto capire due francesi con la maglia bianca e nera della Peugeot che, sullo sfondo delle Crete, cadenzavano la pedalata a suon di “incroyable… fantastique…” e un americano della West Coast al bis di Chianti e tris di ribollita, sotto la pioggia del ristoro di Asciano, a 150 km dalla partenza e 50 all’arrivo.

Montalcino, Val d’Orcia, Crete senesi, Chianti e Val d’Arbia. L’alba, la pioggia, il sole e il tramonto. La Toscana si è mostrata senza pudore, sorprendendomi con le sue strade bianche, che senza timore reverenziale alcuno verso le sorelle bitumate sfoggiano cartelli stradali, uniscono paesi e accolgono persino furgoni del’UPS.
E man mano che il giorno trascorreva mi rendevo conto che l’idea dell’Honda X-ADV era stata vincente perché, con l’attrezzatura al riparo da polvere e acqua nel bauletto e cinque chili di pane toscano e finocchiona nel sottosella, siamo riusciti a muoverci velocemente e in sicurezza sugli sterrati per catturare i passaggi più spettacolari e a riguadagnare tempo e chilometri su asfalto.

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