Un altro passo avanti
Il SYM Maxsym TL, versione sportiva del monocilindrico Maxsym 400 ma con cui condivide giusto il nome, è uscito nel 2020 con motore da 468 cc (ne abbiamo parlato qui), e solo un anno dopo ha cambiato le carte in tavola. Con l’adeguamento all’Euro 5 la cilindrata ora supera la soglia dei 500 cc per cercare di competere ad armi pari con i suoi concorrenti diretti Yamaha Tmax e Kymco AK 550 (giusto per fare i nomi).
La dotazione di serie, a cui si aggiunge da quest’anno il sistema di avviamento con smart key, rimane sempre ridotta all’osso, ma a Taiwan puntano sul binomio poca spesa e tanta resa. Il prezzo è più asciutto rispetto agli altri maxi 500 ma non la qualità: il SYM Maxsym TL non rinunncia a una ciclistica e a un impianto freni degno di una moto di media cilindrata.
Che coppia!
Al Maxsym TL (Twin line, o all’italiana bicilindrico in linea) del 2020 mancava un po’ di grinta ma a Taiwan sono corsi subito ai ripari. Hanno aumentato l’alesaggio e la cilindrata salita da 468 a 508 cc cambiando decisamente carattere allo scooter. Sulla carta il my 2021 ha 5 CV in più e la coppia sale da 42,2 a 49,9 Nm, disponibile parecchi giri più in basso.
Il motore, fissato al telaio come sugli scooter sportivi, ha distribuzione bialbero a 8 valvole con un contralbero che riduce (abbastanza) le vibrazioni mentre è inedita su uno scooter la trasmissione finale a catena al posto della classica cinghia. Questa soluzione non è nuova ma era stata già tentata dal Gilera GP800, il più potente scooter mai prodotto e proposto anche con livrea Aprilia (SRV 850).
Italian do it better
Le linee sono aggressive e parlano italiano, essendo state tracciate dallo studio valtellinese Andreani Design, che ha progettato il SYM Maxsym TL insieme con la G.P. di Giuseppe Ghezzi (che ha già curato: Energica, Moto Guzzi Stelvio, Piaggio Beverly, Millepercento e ovviamente Ghezzi & Brian).
Il frontale è ampio e protettivo e il parabrezza è regolabile in altezza su due posizioni, ma occorrono gli attrezzi. Le fiancate hanno un disegno diverso dai suoi diretti concorrenti mentre sul lato destro svetta lo scarico alto che invita ad affrontare pieghe sostenute; nessun problema anche a sinistra, il cavalletto laterale permette un bell’angolo prima di strisciare.
Tanto spazio
Lo spazio offerto è più che buono: due posti comodi sulla sella, un vano sottosella ad apertura frontale con rivestimento interno, luce di cortesia e spazio per un casco integrale o per una coppia di jet, una volta capito come incastrarli. Dietro lo scudo ci sono due vani un po’ risicati: il destro è più profondo e ha la presa USB, a sinistra è giusto un porta chiavi e nasconde la serratura di emergenza per aprire il vano sottosella, nel caso la smart key facesse i capricci.
Doppio display
Il cruscotto digitale è a doppio display, con il centrale personalizzabile scegliendo tra 5 schermate che mostrano dati differenti, ma non fa godere fino in fondo. Il viaggiatore e il fanatico della notifica dovranno rassegnarsi, nessuna connessione al cellulare e manca anche il navigatore.
Insomma, pochi orpelli e tanta sostanza, la strategia di SYM è chiara: uno scooter sportivo ben fatto e asciutto anche nel prezzo. Traction control, cruise control, connessioni o accessori per viaggiatori esigenti non ci sono e farebbero lievitare il prezzo ben oltre gli 8.499 euro a cui è proposto.