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Giant Revolt E+ Pro, si può fare

Per alzare l'asticella delle prestazioni off-road o per pedalare senza fretta, facendo meno fatica. Il senso delle e-Gravel è tutto qui.

RIDE

IN SELLA SU STRADA

Pedalando su asfalto o su sterrato scorrevole, quando le pendenze sono trascurabili, superare i 25 km/h per un ciclista mediamente allenato è una condizione piuttosto naturale. In questo caso il maggior peso della Revolt E+ rispetto alla versione tradizionale (in taglia L siamo sui 19 kg) si fa sentire, come anche la sensazione di dover vincere un certo “trascinamento” dovuto alla presenza del motore. Cosa che comunque non impedisce di mantenere i 28 all’ora senza sputare sangue. Naturale invece che, quando la strada cominci a salire, la drive unit diventi un prezioso alleato, soprattutto ricorrendo ai livelli di assistenza inferiori, che garantiscono un supporto dolce e non invasivo, dando la sensazione che ci abbiano prestato le gambe di Pogacar…

IN SELLA FUORI STRADA

A proposito di livelli di assistenza, il sistema sviluppato da Giant su base Yamaha ne offre ben cinque, quasi ridondanti rispetto ai tre/quattro dei sistemi concorrenti. Il comando è montato accanto al grande display alloggiato nel mezzo del manubrio, che permette di tenere d’occhio numerosi dati (livello di carica, autonomia, distanza e velocità istantanea e media) fra cui la cadenza di pedalata.Tornando all’esperienza di guida, ho trovato un po’ brusco l’intervento del motore quando si decide di chiedere il massimo supporto, ossia selezionando le due modalità più spinte, che forniscono subito tutta la coppia disponibile. Situazione che ho invece apprezzato nei passaggi off-road più tosti, in presenza di strappi molto ripidi e ostacoli di rilievo come gradini, radici o rocce. Qui, la Revolt E+ si comporta quasi come una mountain bike, a patto di aver abbassato la pressione delle gomme, condizione che oltre garantire maggior trazione e grip, assicura anche un buon comfort.

DIVERTIMENTO PROLUNGATO

Come su ogni eBike, l’autonomia dipende da quanto si chiede al motore. Nel caso della Giant, dopo 40 km percorsi per lo più ricorrendo ai primi due livelli di assistenza con qualche divagazione Turbo, la batteria era ancora al 50%. Si tratta di prestazioni all’altezza di un giro più che appagante, ma se proprio volete esagerare o se nei vostri piani c’è del bike packing o anche una pedalata di più giorni (sulla Revolt E+ ci sono gli attacchi per montare i portapacchi) allora avete due soluzioni: portarvi dietro il caricabatterie, pesante e ingombrante, oppure investire sul range extender da abbinare alla batteria in dotazione, che offre ulteriori 240 Wh di energia.

PER CHI E PER FARE COSA

Tirando le somme, per una eGravel in generale e per la Giant Revolt E+ Pro in particolare, vedo due tipologie di utilizzatori ben distinte. Da una parte il biker più smaliziato, che riesce a sfruttare il motore per alzare i suoi limiti e praticare un Gravel più votato al fuoristrada, anche impegnativo. In questo caso, vivere o frequentare zone in cui i dislivelli si fanno sentire, permette di ridurre al minimo le situazioni in cui il motore può rivelarsi quasi un impaccio. Dall’altra parte c’è invece il biker più tranquillo o inesperto, quello che i 25 km/h li vive come velocità da crociera. Per lui il motore significa faticare meno, sempre, percorrere più chilometri e vivere nuove esperienze fatte di terreni e situazioni differenti.Ad accomunare i due profili ci sono però due aspetti da non sottovalutare: si lascia l’auto in garage e ci si sente molto meno in colpa davanti a un enorme tagliere di formaggi e miele…

Foto HLMPHOTO-Martina Folco Zambelli

 

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