Piero Longhi come… giudice
A dirla tutta lo sterzo potrebbe essere meno filtrato e il cambio un po’ più corto negli innesti, ma questa piccola Suzuki sa sempre come soddisfare la vostra sete di curve. A tal proposito, il programma in circuito prevedeva prima una prova con lo skid-car, affiancato da un navigatore d’eccezione come Gigi Pirollo, per affinare la gestione del controsterzo. Solo dopo, ecco un paio di giri lanciati in questo kartodromo, con il cronometro – e Piero Longhi, un paio di titoli italiani rally, giusto per gradire – come giudici insindacabili.
Qualche pattinamento
Fra i cordoli la Swift Sport, con pneumatici Yokohama Advan A048 semi-slick, sembra tutto fuorché un pesce fuor d’acqua. Frena forte e in modo instancabile, si percepisce la leggerezza nei veloci cambi di direzione. Anche se i 140 cv faticano un po’ a tirarmi fuori dalle curve più strette. Molto probabilmente escludendo i controlli elettronici la situazione migliorerebbe, ma Piero Longhi, seduto in macchina con me, è irremovibile: “i ragazzi che vengono a provare li facciamo girare con i controlli inseriti: è un bel modo per capire come guidano”. Anche se poi lo stesso Piero mi confessa che sì, per la finalissima di Adria stanno pensando di “togliere tutto”, con buona pace di qualche pattinamento di troppo.
Il momento dei voti
In ogni caso, la Swift Sport è davvero perfetta per far crescere i giovani pilotini. Bisogna assolutamente evitare di perdere velocità, quindi vanno curate al massimo sia la frenata, sia le traiettorie. Così da poter accelerare il prima possibile a ruote dritte. Altrimenti, pattinamento e un po’ di “sotto” sono all’ordine del giorno, così come il responso (impietoso) del cronometro. Alla fine, giusto per la cronaca, mi becco un più che onesto “sette e mezzo” generale da Piero Longhi sul foglio di valutazione del mio stile di guida: penso proprio che lo incornicerò nel mio studio.
Good luck
Più ci penso e più sono contento di aver affrontato questa esperienza con un’auto limpida, leggera e facile come la Swift Sport. Sicuramente ci sono delle rivali più sanguigne e potenti (Ford Fiesta ST in primis) ma, in fin dei conti, è anche grazie a questa piccola giapponese se qualcuno, fra le centinaia di ragazzi che stanno partecipando alle selezioni di Rally Italia Talent, diventerà un vero pilota da rally. E gli ingredienti da vera hot hatch ci sono tutti.