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SUV ibridi, quando (e quanto) convengono davvero

Al volante della Toyota RAV4 Hybrid per capire pro e contro di una tipologia di auto sempre più diffusa

IN AUTOSTRADA

Prima di tutto, non si possono non fare i complimenti a Toyota per come riesca, instancabilmente, a migliorare il proprio sistema ibrido di trazione. L’effetto trascinamento quando si affonda il gas, ormai, è ai minimi termini, grazie alla maggiore potenza di picco della parte elettrica che consente di tenere più basso di giri il benzina. Ma a migliorare non è solo il comfort, bensì anche l’efficienza, persino laddove è sempre mancata: la marcia a velocità autostradale. Certo, con 12,1 km/l rilevati siamo ancora ben lontani da quello che può fare un SUV turbodiesel, però la differenza si è assottigliata parecchio.Questo elemento rende la RAV4 molto più “flessibile” di prima. In altre parole, se fino a qualche anno fa l’ibrido Toyota era sconsigliabile a chi facesse anche pochi km di autostrada, ora il punto di convenienza cambia sensibilmente. Per dirla in modo più semplice, sì alla RAV4 Hybrid fino, indicativamente, al 20/25% di percorrenza autostradale rispetto al totale.

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