Prova gamma SubaruA sentire i responsabili marketing, non c’è azienda che non proponga qualcosa di “rivoluzionario”, di “mai visto sul mercato”, di “identitario”, se non addirittura di “esperienziale”. Aggettivi spesso utilizzati senza attinenza con la realtà. E poi, chiudendo il cerchio all’automotive, ci sono casi come quello di Subaru, oppure quello già citato della Mazda (senza dimenticare Honda…), che qualcosa di originale lo propongono davvero. Io ho avuto la fortuna di provarla di persona, questa unicità Subaru, sulle nevi della Lapponia finlandese, di preciso a Rovaniemi.
TRAZIONE INTEGRALE PRIMA DI TUTTO
Partiamo dalla scheda tecnica: se vi dicono auto a trazione integrale a cosa pensate? Probabilmente ad Audi. Potere del marketing. E dei numeri: è il marchio tedesco che ha “imposto” al mercato questa soluzione tecnica, sebbene sia Subaru la prima azienda a crederci. Siamo nel 1972 e i giapponesi lanciano la Leone 4×4, 8 anni prima dell’Audi quattro. Inoltre, a differenza di Audi, che nel listino ha anche tantissimi modelli a trazione anteriore, per Subaru il 4×4 è un vero e proprio “dogma”, cui ha derogato pochissime volte, negli ultimi 48 anni.
MOTORE BOXER SEMPRE E COMUNQUE
Altro marchio di fabbrica irrinunciabile, almeno fino a che esisteranno i motori termici (ammesso che un giorno davvero spariranno davvero), è il propulsore con architettura boxer. In questo ambito, però, una piccola grande novità c’è: l’ibrido. Qualcosa di cui vi abbiamo già parlato, in casa Subaru; una tecnologia a cui nessuno ormai può rinunciare, ma che per il brand giapponese è nuova. Nuova, ma rispettosa delle tradizioni: giurano i giapponesi che nulla cambia, a livello di sensazioni di guida e di “fondamentali” delle loro auto. I motivi per cui ogni Subaru è speciale sono già due, ma dalla teoria alla pratica, dalla scheda tecnica all’esperienza di guida, il mio “compito” era quello di capire come tutto ciò si traduca nella vita vera. Di seguito, le (mie) risposte.