ANDARE OVUNQUE, O QUASI
Il centro-nord della Finlandia è uno dei posti meno ospitali al mondo. Il freddo è estremo – sebbene le temperature si siano alzate anche qui – e la neve ricopre il paesaggio per molti mesi all’anno. Una situazione non facile anche dal punto di vista automobilistico, che però si risolve abbastanza facilmente con un treno di gomme invernali da freddo estremo (sì, le gomme per la stagione invernale non sono tutte uguali…), complice anche il fatto che non ci siano pendenze impossibili.
Ecco perché sono molte, in queste terre estreme, le auto a due “sole” ruote motrici. Detto questo, visto che in Subaru fanno le cose per bene, al fine di dimostrare le doti del Symmetrical All Wheel Drive, hanno disegnato un percorso in mezzo al bosco, con tratti fino al 9% di pendenza, completamente innevati e con profondi solchi (circa 15 cm) sul sentiero. Subito dopo, una prova su dossi artificiali che creavano dei twist (sollevamento di due ruote su quattro). Risultato: motricità totale, sensazione di sicurezza impagabile, nonostante le condizioni al limite della praticabilità. Il tutto, al volante di una XV e-boxer e di una Forester, rispettivamente: non due fuoristrada estremi, anzi. Eppure capace di cose che la maggior parte dei SUV moderni, anche quelli più pretenziosi, si sogna.
Prima di continuare con il test, permettetemi un piccolo passo indietro. Il processo di “ibridizzazione” iniziato da Subaru è solo il primo tassello di una strategia ben più ampia e che si articola come segue: entro il 2030, il 40% delle auto del marchio giapponese sarà a motorizzazione ibrida o elettrica. Entro il 2035, le elettrificate saliranno al 100%. Tutto ciò porterà, entro il 2050, a una riduzione della CO2 del 90% rispetto al 2010 (sempre rispetto al totale delle Subaru vendute). Ok, forse stiamo correndo troppo, torniamo al 2020, all’e-boxer e ad altri due motivi che rendono speciale ogni Subaru.