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Consumi ed emissioni, WLTP e RDE, perché l’Euro 7 sarà la “fine” dei motori a benzina e a gasolio

Come fanno le Case a misurare consumi ed emissioni? Ecco come funzionano i cicli di omologazione e le più recenti normative antinquinamento. E perché rappresentano una minaccia concreta ai motori endotermici

Consumi ed emissioni: come si calcolano

In principio c’era l’NEDC (New European Driving Cycle), un ciclo di guida standardizzato negli anni ’80, progettato per valutare i livelli di emissioni e i consumi di carburante di un generico veicolo passeggeri. Una volta messo un modello sul banco prova – senza tener conto delle diverse tipologie di carrozzeria – venivano riprodotte le condizioni di guida tipiche delle strade europee, tenendo in considerazione variabili come la temperatura esterna ma escludendo carichi aggiuntivi come quelli derivanti dall’utilizzo dell’aria condizionata o dei gruppi ottici.

emissioni CO2

Queste ed altre semplificazioni hanno portato a risultati ben lontani da consumi ed emissioni reali e per questo motivo l’NEDC è stato presto aggiornato (1997) e sostituito dal più recente WLTP (World harmonized Light-duty vehicles Test Procedure) definito nel 1998 e ufficializzato nel 2015.

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I risultati ottenuti dai cicli di guida comprendono i consumi di carburante e le emissioni di anidride carbonica (CO2), monossido di carbonio (CO),  idrocarburi incombusti (HC, derivati dalla non completa combustione e più abbondanti nei motori ad accensione comandata, per intenderci quelli a benzina), ossidi di azoto (principalmente NO e NO2, genericamente definiti come NOX) ed infine il particolato (le cosiddette polveri sottili). Queste e molte altre informazioni sono utili per testare ufficialmente il lavoro di tecnici ed ingegneri e, soprattutto, verificare il rispetto delle normative definite dagli standard europei sulle emissioni inquinanti.

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