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Prova Opel Grandland 2021: pregi e difetti dal termico al PHEV

Una rivoluzione estetica pesante che porta una notevole dose di modernità per quanto riguarda gli esterni, un po' meno per gli interni. Con questa prova vi sveliamo tutti i dettagli del tre cilindri benzina e della versione Hybrid4 da 300 CV.

Le versioni in prova: da 130 a 300 CV

Tre le motorizzazioni offerte da Opel per nuovo Grandland: 1.200 cm3 tre cilindri turbo-benzina, 1.500 cm3 quattro cilindri Diesel e 1.600 cm3 turbo-benzina ibrido plug-in. La nostra prova su strada – a seguire le impressioni di guida – è iniziata con l’ibrido nell’allestimento Ultimate  (1.6 litri PHEV – da 224 a 300 CV con cambio automatico 8 rapporti e trazione integrale) per poi proseguire con il più abbordabile tre cilindri nell’allestimento GS Line (1.2 litri – 130 CV con cambio manuale 6 rapporti).

Opel Grandland Hybrid4 (2021) - in ricarica

La più potente variante plug-in è equipaggiata con un pacco batterie da 13,2 kW in grado di fornire 65 km di autonomia elettrica (dato dichiarato dalla Casa secondo il ciclo di omologazione WLTP) o ridurre notevolmente i consumi di carburante (e relative emissioni su strada) in modalità ibrida. Nella versione Hybrid4, al motore elettrico anteriore si aggiunge un secondo propulsore elettrico, della stessa potenza, in grado di fornire motricità alle ruote posteriori senza la necessità di un albero di trasmissione.

Leggi anche: “I migliori sistemi di trazione integrale

Questa particolare soluzione (il secondo motore elettrico è integrato nel differenziale posteriore) è capace di garantire la trazione integrale anche a batteria scarica in quanto il motore termico mantiene un livello di carica sufficiente al funzionamento del propulsore elettrico (sempre alimentato dalla batteria) montato sull’asse posteriore.

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