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Peugeot 508 BlueHDi 160, dove osa il premium. La prova

È il motore preferito dagli italiani sulla francese, ecco come va

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Peugeot 508 BlueHDi 160: berlina (fastback, dopo ci torneremo) e turbodiesel. Un’accoppiata d’altri tempi, a vedere e sentire ciò su cui si concentra la comunicazione delle Case automobilistiche negli ultimi anni. Un periodo in cui, se non “sei” SUV ed elettrico, non vai da nessuna parte. Invece, quella che è forse la più classica delle combinazioni a quattro ruote non è sparita dal mercato. Certo, i clienti si sono spostati in massa sulle auto a carrozzeria rialzata. E coloro i quali non si “arrendono” agli Sport Utility, più facilmente si orientano verso le station wagon.

LE BERLINE (E LE FASTBACK) NON MOLLANO

Eppure lei, la berlina, non si arrende. Ecco come va quella più venduta in Italia, nel 2019, all’interno del segmento D (per capirci, siamo nella zona fra i 4,6 e i 4,75 metri di lunghezza, circa), per quello che riguarda i marchi generalisti. La Peugeot 508, appunto. Prima di cominciare, però, una piccola precisazione: il riferimento alle berline è più “scolastico” che reale, nel senso che la 508 è una fastback, o due volumi e mezzo se preferite, e l’andamento dei montanti posteriori è un voluto richiamo alle coupé.

NELL’ABITACOLO SI RESPIRA ARIA PREMIUM

Sì, premium. Un concetto che difficilmente, per essere gentili, si sarebbe associato a una Peugeot, fino a 5 anni fa. Poi, il cambiamento. La cura per il dettaglio, per la selezione dei materiali e per la realizzazione delle finiture si è letteralmente impennata. Le prime avvisaglie del cambiamento sono arrivate dalla 308 di seconda generazione. La vera svolta, con la 3008 del 2016. E la 508 porta al più alto livello tale percorso. Può piacere o meno, l’i-Cockpit – strumentazione che si legge al di sopra della corona di un volante piccolissimo – ma a partire da questa impostazione il design assume una connotazione più unica che rara, impreziosita da materiali e finiture che eseguiti con la cura di cui sopra. L’unico aspetto che non mi convince, piuttosto, è il fatto che se si ama guidare con il volante alto, la strumentazione rimane parzialmente nascosta.

PREZZI DA 37.000 EURO

La 508 BlueHDi 160 è disponibile nelle versioni Business, Allure o GT Line. Il listino parte da 37.030 euro, tocca i 38.780 con la Allure e arriva a 40.780 con la GT Line. Volete un consiglio? Andate almeno sulla Business, che fra le altre cose aggiunge il cruise control adattivo con funzione Stop&Go (peraltro molto fluido nel funzionamento), i sensori di parcheggio anteriori, il navigatore 3D Connected e 2 prese USB anteriori. La GT Line si arricchisce di riconoscimento segnaletica stradale, driver attention alert, attivazione automatica degli abbaglianti, active blind corner recognition, supporto lombare elettrico per i sedili anteriori, telecamera posteriore, schermo infotainment da 10” e tanto altro.Drive

VIAGGIARE NEL SILENZIO

Carrozzeria bassa, dicevamo. Una caratteristica che si riflette molto bene in un dato: 230 km/h di velocità massima. Un dato che potrebbe sorprendere, alla luce dei 160 cv di potenza, ma che si spiega invece con la grande cura posta da Peugeot per l’aerodinamica. E se i 230 km/h interessano poco (se non guidate spesso in Germania) o nulla (in tutti gli altri casi), ciò che resta e che si nota è il silenzio, a bordo della 508. A 130 km/h non c’è la minima traccia di fruscio aerodinamico, cosa che anche sul SUV più “affilato” non accade. Davvero ottimo anche l’isolamento dal rumore di rotolamento dei pneumatici e da quello del motore. La voce del Diesel si sente, poco, solo in piena accelerazione.

SOSPENSIONI: IL GIUSTO COMPROMESSO

E se il silenzio regna sovrano, all’interno della 508, le “coccole” sono garantite anche dalla taratura delle sospensioni. Anche in questo caso, ormai abituati ai SUV, si rimane quasi sorpresi da come una berlina riesca a essere decisamente più morbida, a parità di agilità in curva, rispetto a uno Sport Utility. Oppure, molto più agile nel misto, a parità di comfort. Il motivo? Quei cm in più di altezza dell’assetto, sommati al maggiore sviluppo in verticale della carrozzeria, non fanno altro che portare verso l’alto il baricentro dei SUV. Ecco perché, più l’auto è bassa, più il comfort e il piacere di guida si incontrano.

160 cv e 400 NM SPINGONO QUANTO SERVE. E ANCHE DI PIÙ

160 cv, è inutile negarlo, oggi come oggi rischiano di sembrare pochi. Ma davvero le cose stanno così? Bastano pochi km al volante della 508 BlueHDi 160 per rendersi conto di no. Ed evidentemente i clienti italiani lo hanno capito, dal momento che proprio questo è il motore preferito da chi compra la 508. Detto che non ci si possono aspettare (e non avrebbe senso, del resto) accelerazioni che attaccano al sedile, la BlueHDi 160 è sempre pronta alle richieste del piede destro, ben assecondata da un cambio (EAT8, automatico a 8 rapporti con convertitore di coppia) fluido nei passaggi da una marcia all’altra e rapido nell’adeguarsi allo stile di guida. Risultato: i sorpassi si fanno senza patemi, la 508 rimane brillante anche quando la strada sale e la sensazione di relax non viene mai meno.

CONSUMI DA VERA VIAGGIATRICE

Turbodiesel, dunque. Si può dire tutto quello che si vuole, demagogicamente, ma al momento la sua efficienza è innegabile, al pari della sua “pulizia”. Sì perché fra filtri antiparticolato e sistemi vari di trattamento dei gas di scarico, il livello di emissioni di polveri sottili, di NOx e di tutti gli altri inquinanti è a livelli minimi. Addirittura, il PM10 emesso è di 300 volte inferiore ai limiti di legge. E quando si devono fare tanti km, il motore a gasolio resta la scelta n°1. Una berlina come la 508 – 1.605 kg in ordine di marcia compreso il guidatore – con cambio automatico e prestazioni di tutto rispetto, arriva a fare tranquillamente i 15,5 – 16 km/l, nell’uso di tutti i giorni.

SPAZIO PER QUATTRO PERSONE PIÙ VALIGIE

Ciò che le berline non potranno mai raggiungere, di un SUV (e di una station wagon), è la praticità.  Discorso diverso per le fastback come la 508, che un po’ ci si avvicinano. Sì perché in questo caso a dare accesso al vano di carico è un portellone a tutta grandezza sui 487 litri di volume, 1.537 abbattendo gli schienali dei sedili posteriori. L’unico vero limite, insormontabile perché legato alla struttura stessa della carrozzeria, è dunque l’inclinazione dei montanti, che impedisce di caricare gli oggetti più voluminosi. Ma siamo davvero ai casi limite. Quanto all’abitabilità, fino al metro e 90 cm di altezza, 4 persone viaggiano comodamente, ben “fasciate” dai sedili. Il quinto, invece, deve accontentarsi di un bel po’ di spazio in meno. Ma questo accade sulla maggior parte delle auto.

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