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Eccellenze italiane: Michele Alboreto e il sogno – realizzato – di Le Mans

Alcuni anni dopo aver sfiorato il Mondiale di F1 con la Ferrari, si riscatta in terra francese

LA PASSIONE PUÒ COSTARE CARA

Il giorno maledetto, per Alboreto, per la sua famiglia e per tutti quelli che l’hanno conosciuto, è il 25 aprile 2001. Sulla pista tedesca del Lausitzring (che qualche mese dopo avrebbe visto anche l’incidente di Alex Zanardi) Michele Alboreto esce di pista a velocità altissima mentre collauda l’Audi per Le Mans, a causa di un problema a un pneumatico.Il vuoto che lascia è grande, anche – fra le altre cose – all’interno del motorsport italiano. Da membro CSAI, si era posto l’obiettivo di far tornare l’Italia a investire sui giovani piloti, creando un progetto strutturato che potesse permettere di allevare talenti e fornire continuità. Cosa che purtroppo non si è mai realizzata.

  1. Il trionfo a Le Mans
  2. Il pilota “della porta accanto”
  3. La passione per le automobili prima di tutto
  4. Arrivare in Formula 1 grazie ai risultati. E basta
  5. Velocità e tecnica
  6. Qualsiasi auto, basta gareggiare
  7. L’ultimo giro

 

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