Le scelte dei governi
Senza un vincolo imposto dai legislatori, ovviamente, Case e acquirenti tendono a privilegiare la strada più conveniente. Solo quando le auto elettriche saranno economicamente convenienti, nella loro produzione per le aziende (molto dipenderà dalle batterie) e nell’acquisto per i clienti finali, risulteranno naturalmente (cioè senza incentivi) appetibili. Finora, le strade per sostenere la transizione sono state molteplici. Alcuni governi si impegnano ad abbandonare le fonti fossili restringendo la mobilità dei veicoli più inquinanti o limitandone la produzione; altri ancora offrono vantaggiosi sconti sull’acquisto (incentivi) e/o sulle tasse automobilistiche.
Per raggiungere l’obiettivo di una mobilità più sostenibile alcuni governi hanno deciso di vietare la produzione di veicoli a motore termico a partire da una data precisa, più o meno lontana nel tempo. Tra il 2030 ed il 2040 molti governi – sempre che gli orientamenti non cambino – vieteranno l’acquisto di auto nuove che siano motorizzate solo Diesel o benzina. Questo passo vede schierate nazioni come Canada, Francia, Giappone, il già citato Regno Unito e gli Stati Uniti ma non la Germania (Paese in cui la lobby dei produttori è ovviamente molto forte). Quest’ultima non ha ancora definito un piano preciso pur avendo aderito alla ZEV Alliance (International Zero-Emission Vehicle Alliance) per l’abbandono delle auto a propulsore termico.
Gruppo VW, Mercedes-Benz e BMW