Toyota bZ4X: il primo SUV elettrico della Casa
Al di fuori della piccola Aygo e della massiccia Land Cruiser (il cui poderoso 2.8 litri Diesel è probabilmente destinato a sparire), la gamma Toyota è già totalmente elettrificata. Tuttavia, ai giapponesi non basta essersi semplificati la vita con l’introduzione delle più efficienti piattaforme TNGA: come la concorrenza, anche Toyota ha bisogno di una piattaforma modulare dedicata completamente alle elettriche. È il caso della nuova e-TNGA e del primo modello 100% elettrico costruito a partire da questa piattaforma: Toyota bZ4X
Prima dell’introduzione di questa architettura (TNGA), Toyota sviluppava i suoi modelli su oltre 100 diverse varianti di piattaforma: oggi sono solo cinque, a cui si è appena aggiunta la nuova e-TNGA attraverso cui prenderà vita il primo SUV (crossover) elettrico della Casa. Un passo importante: uno dei più grandi produttori automotive al mondo (assieme all’intero Gruppo Volkswagen, a Stellantis, a Renault-Nissan-Mitsubishi e a Hyundai-Kia) potrà fare affidamento su una piattaforma dedicata alle elettriche, sviluppata in collaborazione con i connazionali di Subaru e in grado di spaziare dalle berline medie ai SUV di grandi dimensioni.
Piattaforma “sostenibile” e trazione integrale Subaru
Questo ammodernamento nella produzione – e nella progettazione – non è certo una mossa improvvisa e degli ultimi tempi da parte di Toyota. Già nel 2020, il 50% delle produzione della Casa era basata sull’architettura TNGA; a partire dal 2023 la quota dovrebbe salire all’80%, anche grazie all’introduzione dei BEV (Battery Electric Vehicles) attraverso la più specifica e-TNGA.
Tra le particolarità della e-TNGA, troviamo la collaborazione con Subaru. Questa preziosa condivisione di know-how ha permesso a Toyota di adottare la trazione integrale Subaru, se non altro per quello che riguarda la logica di gestione X-Mode, dal momento che tutti gli organi meccanici di collegamento tra avantreno e retrotreno spariscono: c’è un motore per asse. In aggiunta all’impegno di Toyota verso l’ambiente, nuova bZ4X rappresenta – potenzialmente – un grande valore aggiunto all’ecosistema automotive: dai progressi legati alla propulsione elettrica alla sempre più innovativa concezione degli interni.
Estetica: una RAV4 a passo lungo?
Prima di approfondire i dettagli dell’abitacolo, una piccola analisi dell’estetica esterna. Partiamo dalle dimensioni: 4,69 metri in lunghezza, 1,86 in larghezza e 1.65 in altezza (antenna compresa). Un veicolo importante negli ingombri e con un peso netto che si attesta intorno ai 2.000 kg; stesso ordine di grandezza di Toyota RAV4 PHEV. A proposito di RAV4, la quinta generazione del SUV giapponese sembra aver guidato la definizione dello stile della bZ4X con quest’ultima che, per certi aspetti, si può considerare come una sua naturale estensione volta al futuro (totalmente elettrico).
Le superfici sono molto pulite, minimali e muscolose. I gruppi ottici, sia anteriori che posteriori, si sviluppano orizzontalmente avvolgendo il perimetro della vettura proprio al di sotto della linea di cintura. Quest’ultima è molto alta e in sinergia con la silhouette del tettuccio, tendente al coupé. Proprio al posteriore possiamo notare un accenno di sportività dato dal piccolo spoiler sopra al lunotto, molto inclinato. Anche i gruppi ottici posteriori, a tutta larghezza, caratterizzano ulteriormente il design di bZ4X donandole un appeal sportivo e importante. Se gli ingombri della bZ4X sono in linea con quelli della RAV4, lo stesso non si può dire del passo: 2,85 metri (+16 cm rispetto a RAV4) unitamente agli sbalzi ridotti.
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L’aerodinamica risulta, a prima vista, particolarmente curata. Nonostante le dimensioni importanti, infatti, Toyota bZ4X sembra non temere la resistenza dell’aria. La calandra è liscia ma non mancano due prese d’aria laterali e due griglie: una, molto sottile, all’altezza dei gruppi ottici. L’altra è posizionata al limite inferiore del paraurti, in grado di incanalare il flusso d’aria e raffreddare il pacco batterie e l’elettronica di controllo. Proprio la griglia inferiore è dotata di un elemento attivo in grado di ridurre, all’occorrenza, la resistenza all’avanzamento.