IL MEGLIO DEL MEGLIO
Hypernaked, mai così agguerrite. Strapotenti, ultraveloci, farcite di elettronica e ora anche dotate di appendici aerodinamiche. Ecco quello che sta accadendo a uno dei segmenti sicuramente più interessanti del momento. La stretta derivazione dalle moto sportive offre in alcuni casi la “scusa” per spingere a fondo sull’acceleratore della tecnologia e delle prestazioni. Così, dopo aver messo a confronto lo scorso anno le migliori rappresentanti europee del segmento quest’anno abbiamo voluto tornare sulla scena del crimine. Solo che gli attori sono cambiati. Una conferma, la vincitrice del nostro confronto 2019: Aprilia Tuono. Quest’anno avrà vita ancora più dura perché a complicargliela sono arrivate le novità del 2020. Moto che hanno subito una profonda evoluzione oppure totalmente inedite vogliono rubare lo scettro di miglior maxi naked alla V4 di Noale. Ci riusciranno?
DOVE SIAMO ANDATI
Nessun risultato è scontato, ma per vederci più chiaro siamo partiti da Milano per arrivare fino all’appenino tosco emiliano, il terreno di caccia perfetto per qualsiasi moto. Futa, Raticosa, Giogo nomi mitici per chiunque abbia impugnato un manubrio. Una sorta di paradiso del motociclista, terreno di prova ideale per le protagoniste di questo confronto che prima, però, si sono sciroppate tutta l’autostrada A1. Una tortura necessaria, ma in fondo utile anche per assegnare i primi punti, per piantare le prime bandierine.
QUASI 1000 CV
Due cilindri, quattro cilindri. In linea, a V stretto e a V di 90 gradi, sovralimentato. Un totale di 971 cavalli e quasi 700 Newtonmetro di coppia da scaricare sull’asfalto. Esagerate? Certamente. Ma non solo nel senso che pensate voi. Certo, queste naked possono sembrare eccessive, perché sulla strada, teatro del nostro confronto di quest’anno, tutti questi cavalli e questa coppia non li userete mai. Ma detto questo è meraviglioso pensare come tutti i partecipanti dal primo all’ultimo siano stati in grado di rendere gestibili prestazioni mostruose. Queste moto sono autentici capolavori di ingegneria elettronica -senza la quale lo dico subito nessuna sarebbe minimamente guidabile- e ora anche aerodinamica.
COME MAMMA LE HA FATTE
Per il confronto di quest’anno abbiamo deciso di mantenere pneumatici di primo equipaggiamento. Il motivo? Semplice, perché il confronto si svolge solo su strada e anche perché le gomme scelte dai tecnici delle Case “parlano” la stessa lingua del telaio e definiscono il carattere della moto, raccontando anche il posizionamento della moto nel segmento. Non a caso Kawasaki monta la soluzione più stradale (Pirelli Diablo Rosso III), KTM e Ducati un prodotto supersportivo (Bridgestone S22 e Pirelli Diablo Rosso Corsa II rispettivamente), Aprilia e MV un prodotto racing street (Pirelli Supercorsa SP). Come dire: dimmi che scarpe porti e ti dirò chi sei. Detto questo è stato interessante notare come su strada nessuna delle moto sia rimasta indietro. Perché su strada come ho già detto il limite è la strada, non la gomma. E ora andiamo nel dettaglio raccontandovi le protagoniste del confronto.