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Suzuki ACross plug-in hybrid, la prova

Sorella gemella della Toyota RAV-4, viene proposta solo in variante ricaricabile “alla spina”. Ecco come va

Relax di guida. E accelerazioni da sportiva

La Suzuki ACross, come molte ibride plug-in, sembra avere due personalità ben distinte. La prima è quella sportiva, quasi cattiva, che emerge quando si schiaccia il gas con decisione. La coppia dell’elettrico (un elettrico “generoso”, in virtù dell’alta capacità delle batterie) unita alla potenza del 2.5 a benzina regala accelerazioni che creano quasi dipendenza.SUZUKI ACROSS PLUG-IN vista lateraleLa seconda personalità è quella tutta comfort e sostenibilità. Il silenzio dell’elettrico e la “sfida” con il computer di bordo per massimizzare l’autonomia elettrica portano a guidare in maniera assolutamente rispettosa non solo dei limiti di velocità ma anche del concetto di massimo recupero dell’energia. Sta a voi scegliere quale prediligere. Una cosa è certa, però: quando iniziano le curve, il peso delle batterie e l’altezza da SUV si fanno sentire. Si chiaro, la ACross è un’auto sicura e anche ben piantata a terra. Però è chiaro che non è fatta per “divorare” curve in successione col piglio di una hothatch.Linee più “pulite”Tecnologia ibrida in comuneSilenzio, si parteRelax di guida. E accelerazioni da sportivaSpazio per tutto e per tuttiUn’ibrida plug-in per risparmiareUn’ibrida plug-in per non rimanere “bloccati” a casaOk, ma quanto consuma?

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