Un’ibrida plug-in per non rimanere “bloccati” a casa
Terza ragione: la “schizofrenia” che spesso determina le scelte delle amministrazioni locali quando si tratta di bloccare le auto per ridurre l’inquinamento dell’aria. Provvedimenti dagli effetti come minimo marginali, che però continuano a essere adottati. Beh, queste misure restrittive, spesso (ma non sempre: a Milano, per esempio, le domeniche a piedi coinvolgono anche le auto ibride), risparmiano i proprietari di macchine ibride. Un bel vantaggio, com’è facile intuire, per chi proprio non può o non vuole rinunciare all’auto.Ma c’è di più: in alcune zone ad accesso limitato (si prenda, ancora a Milano, l’Area C), le ibride non pagano il ticket d’ingresso. Detto questo, non si può tenere conto di un fattore molto importante: i listini si stanno riempiendo di modelli omologati come ibridi (mild, full o plug-in), che vanno per la maggiore soprattutto in città. Non ci sarebbe da stupirsi, dunque, se nel giro di qualche anno, qualche sindaco dovesse decidere di limitare i privilegi di tale tipologia di veicoli.Linee più “pulite”Tecnologia ibrida in comuneSilenzio, si parteRelax di guida. E accelerazioni da sportivaSpazio per tutto e per tuttiUn’ibrida plug-in per risparmiareUn’ibrida plug-in per non rimanere “bloccati” a casaOk, ma quanto consuma?