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Stellantis, ora è ufficiale. Ma 12 marchi non saranno troppi? Chi rischia e chi no

Il Gruppo VW ne ha 8 (esclusi veicoli pesanti e moto), Renault-Nissan-Mitsubishi 10, Toyota 3

Alfa Romeo

Che il Biscione non viva un periodo d’oro è noto a tutti: nel 2019 le vendite sono calate significativamente rispetto al 2018 e, complice il Covid, un altro passivo pesante è stato messo a segno nel 2020: -33,3% e una quota di mercato scesa dall’1,35 all’1,25%. Non solo: assodato che Giulia e Stelvio non avranno ibride plug-in, e che non ci sarà erede per la Giulietta, stop anche allo sviluppo di una coupé sportiva e a quello di un grande SUV per gli Stati Uniti. Però Alfa Romeo è Alfa Romeo: uno dei marchi automobilistici che più accende la passione, con schiere di potenziali clienti che non vedono l’ora di avere un’alternativa alle auto tedesche e giapponesi. Il modello della speranza si chiama dunque Tonale, il C-SUV anche ibrido plug-in, seguito nel 2022 da un suv ancora più piccolo che verrà costruito in Polonia.

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