Ciclo WLTP: come funziona
Ora che i limiti imposti dalle istituzioni sono più chiari, vediamo come effettivamente avviene l’omologazione partendo dal ciclo WLTP. Le misurazioni avvengono sempre su un banco di prova ma l’obiettivo è quello di avvicinarsi il più possibile alle condizioni di guida reali – meglio descritte dal ciclo RDE (paragrafo successivo). Partendo dal presupposto che, a differenza dell’NEDC, sono tenute in considerazione molteplici variabili oltre alla temperatura – ad esempio, tipo e pressione degli pneumatici, peso di optional, passeggeri e carichi, qualità del carburante – la procedura di test inizia con una suddivisione per classi sulla base del rapporto potenza-peso.
La maggior parte dei moderni autoveicoli è classificata come classe 3 (veicoli con potenza maggiore di 34 kW/t, kiloWatt alla tonnellata). Una volta fatta questa distinzione, si può passare ad un ciclo di guida progettato per simulare la marcia su strade urbane, extraurbane e autostrade. Un algoritmo, dopo aver calcolato i punti di cambiata ottimali, genera una serie di test a velocità crescente (vedi il grafico nell’immagine sopra). Nel frattempo, speciali sensori verificano consumi ed emissioni delle varie fasi di test.