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Prova Dacia Duster 1.0 TCe È il motore “perfetto”?

Per chi ne fa un uso prettamente cittadino, il 3 cilindri da 100 cv è la soluzione ideale. Ecco perché

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Facile dire SUV, ma queste tre lettere aprono un mondo, sempre più grande e variegato. Quindi, se state per comprarne uno, la prima cosa da fare è porsi due domande: a cosa mi serve? E quanto posso spendere? In base alle risposte, le possibilità sono infinite. Potrebbe bastarvene uno con motore mille, il Dacia Duster 1.0 per esempio. Oppure potrebbe starvi stretta una Lamborghini Urus.

LA MISURA ADEGUATA

Dacia Duster 1.0 - prova, il motoreSì, avete letto bene, un motore da un litro di cilindrata potrebbe bastare. E avanzare, anche. Non è un mistero infatti che, per molti, il SUV sia la seconda auto di famiglia, quella che una volta era l’utilitaria. I brevi tragitti sono quelli più frequenti, la maggior parte delle volte in città. Ecco, in tal caso, i 100 cavalli e i 160 Nm di coppia del motore 3 cilindri turbo a benzina della Duster sono più che sufficienti.

IL CONCETTO DI CONVENIENZA

Dacia Duster 1.0 - prova, planciaQuanto alla questione del budget, trovare un SUV più conveniente della Duster (a maggior ragione il Duster 1.0) non è difficile, è praticamente impossibile. Attenzione: non economico, conveniente, che è ben diverso. Sì perché se la prima generazione di questa macchina era dichiaratamente low cost, questa ha fatto passi avanti da gigante. La tecnologia di cui è dotata infatti non è più di qualche generazione indietro rispetto a quella di Renault (che, vi ricordo, controlla Dacia) ma solo di una, se non, come nel caso del motore per via delle norme anti inquinamento, perfettamente al passo.

OK, LA DOTAZIONE E’ “GIUSTA”

Dacia Duster 1.0 - prova, strumentazioneE se vi state chiedendo cosa si intenda per “un passo indietro soltanto”, ecco la risposta. Il sistema di infotainment, per esempio, non è il “tablet” verticale utilizzato sulle Renault Clio e Captur, ma tutto sommato è di dimensioni adeguate e, questo non si discute, di facile utilizzo. E poi ci sono anche, in base agli allestimenti, il climatizzatore automatico (optional), il cruise control (non attivo) e sensori di parcheggio annegati nella carrozzeria. Ancora, si può avere la chiave elettronica e il tasto di avviamento del motore.

LA DIFFERENZA SI FA CON LE PICCOLE COSE

Si tratta di dettagli, certo, come lo sono i comandi sul volante e il display digitale all’interno della strumentazione, ma che tutti insieme concorrono a innalzare il livello di qualità percepita. Non si possono pretendere miracoli, invece, per quello che riguarda i materiali: le plastiche sono dure anche nelle parti più in vista, ma dati i prezzi è giusto così.

VENIAMO AI PREZZI

E quindi? Quanto costa la Duster 1.0? La risposta ufficiale è che i prezzi partono da 12.200 euro. La risposta vera è che dovete mettere in conto almeno i 15.300 euro della versione Comfort. Perché va bene il risparmio, ma nel 2019, quasi 2020, rinunciare all’aria condizionata, ai vetri elettrici posteriori e al sedile regolabile in altezza non è solo assurdo, ma anti economico: significherebbe una svalutazione fortissima.

TANTE COSE A CUI NON RINUNCIARE

E non è tutto, perché alle versioni base e a quella superiore Essential mancano anche il sedile posteriore abbattibile nelle porzioni 2/3 – 1/3, i sensori di parcheggio posteriori, gli specchietti regolabili elettricamente, il vetro laterale del guidatore che si alza e abbassa con un solo impulso, senza dover tenere il dito fermo sul pulsante per capirci. E poi sulla Comfort sono di serie anche i cerchi in lega, il cruise control, il sistema di infotainment comprensivo di navigatore, prese Aux e USB, Bluetooth con comandi al volante, Android Auto e Apple CarPlay. Insomma, tutto ciò che rende oggi un’auto completa.

GPL SI’, MA DAL 2020

Altra domanda che immagino vi stiate facendo è se esiste o no la versione a GPL. La risposta è: non ancora. Arriverà nel 2020. Non sono invece previsti trazione integrale e cambio automatico. E se della prima si può anche fare a meno, il secondo non ci sarebbe stato per niente male.

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