Facile dire premium. Molto meno definire con precisione i confini di questa definizione. Soprattutto, si è soliti associarlo alle auto dei tre marchi tedeschi “per eccellenza”: Audi, BMW e Mercedes. In realtà, c’è anche la via svedese di Volvo, quella giapponese di Lexus, e quella di vari “aspiranti”. Fra questi, anche DS.
DESIGN FLUIDO
Il primo, fondamentale biglietto da visita di ogni oggetto industriale destinato al cliente finale è il design. In questo senso, in DS hanno scelto la via della distinzione. Hanno preferito proporre qualcosa di diverso, di assente sul mercato, piuttosto che inseguire i tedeschi sul loro terreno. Una strategia comprensibile, anzi condivisibile: dove Audi, BMW e Mercedes mettono spigoli e linee nette – magari alternate a linee più dolci – DS opta per la “fluidità” delle forme senza soluzione di continuità. Provate a cercare un solo taglio netto sulla DS3 Crossback. Non lo troverete. I gusti sono gusti, ma ai francesi non è certo mancato il coraggio.
ABITACOLO A ROMBI
Dentro, domina il rombo. In che senso? La forma delle bocchette, le cuciture sui sedili, la cornice della strumentazione… Ogni dove cade, l’occhio ne trova uno. Stile a parte, indiscutibile il buon livello qualitativo dei materiali. Il rivestimento della plancia è dei più morbidi in assoluto e solo nella porzione inferiore dell’abitacolo le plastiche diventano più dure e mostrano la loro stretta parentela con il resto della produzione PSA. Ma questo accade in tutti i grandi gruppi automobilistici: nessuno, nemmeno i brand più blasonati, possono sfuggire alle economie di scala.
SPAZIO PER 4 ADULTI, SENZA ESAGERARE
In quanto tale, un SUV compatto è destinato soprattutto alla città e all’uso familiare. In sostanza, ricopre il ruolo che fino a qualche anno fa era esclusivo delle utilitarie e delle citycar. Ecco perché non gli si richiede un’abitabilità posteriore da ammiraglia. Detto questo, chi supera il metro e 80 cm di altezza “incontra” fin troppo presto, con le ginocchia, lo schienale del sedile anteriore (se a sua volta chi guida è alto 1,8m). Le nuove Peugeot 2008 e Renault Captur, solo per citare due fra i SUV compatti più recenti, sono più generose.
PREMIUM SIGNIFICA (ANCHE) COSTOSO
Premium, da sempre, significa anche un’altra cosa: caro. Più costoso della media. Quanto alla DS3 Crossback, detto che non fa eccezione alla regola, è vero anche che non è la più cara della sua nicchia di mercato. Il listino parte infatti dai 26.200 euro della PureTech So Chic, quindi 1.2 aspirata da 101 cv. Prendendo la motorizzazione della prova, 1.2 turbo da 155 cv, il prezzo è di 31.700 euro. La sua rivale diretta, l’Audi Q2 con motore a benzina 1.5 da 150 cv, è proposta a partire da 32.050 euro. Insomma, cifre importanti, che i tedeschi hanno sono riusciti a farsi riconoscere. Quanto ai francesi, non resta che aspettare e vedere quali saranno i risultati. Non subito, come già detto, ma fra qualche anno.Drive
MORBIDEZZA ALLA FRANCESE
In DS insistono molto sulla “via francese” al premium. Su strada, questa filosofia si concretizza in un assetto fra i più morbidi in assoluto. Proprio come quello delle auto francesi di qualche decennio fa. Il tutto, ovviamente, offrendo comunque un livello di tenuta di strada e di agilità da auto moderna. Ciò significa che la DS3 Crossback non è il SUV compatto più agile tra le curve, né il più appagante. Però la sicurezza non si discute nemmeno nelle manovre più impegnative: questo punto non è in discussione.
MOTORE E CAMBIO: FLUIDITÀ PIÙ CHE REATTIVITÀ
Coerentemente con la messa a punto dell’assetto, il motore e il cambio sono improntati alla dolcezza di risposta, più che alla sportività. Il 3 cilindri turbo 1.2 eroga 155 cv, una potenza che fino a qualche anno fa era appannaggio delle piccole sportive, ma sulla DS3 Crossback “vince” la coppia ai bassi. Le caratteristiche di fluidità del motore, pieno fin da 1.200 giri, sono ben valorizzate dal cambio automatico, che ne sfrutta la coppia, innestando piuttosto rapidamente al rapporto superiore (salvo quando si affonda il gas) e rendendo quasi impercettibile il passaggio da una marcia all’altra.
FARI A MATRICE DI LED, QUEL QUALCOSA IN PIÙ
Proporsi come alternativa ai soliti marchi tedeschi significa però non solo, solo per modo di dire, offrire qualità costruttive e dinamiche al top, ma anche tecnologie che facilitino la vita di tutti i giorni. E che magari diano quel qualcosa in più in termini di percepito. I fari, per esempio. Che sulla DS3 Crossback possono essere, a richiesta, a matrice di LED. Una soluzione che ho provato di notte… E quando se no? Beh, anche se non si tratta certo di una novità in senso assoluto, questa tecnologia non è cosi comune nel segmento della DS3 Crossback. E su strada dà un gran senso di sicurezza. E la tranquillità di non dover mai attivare/disattivare manualmente gli abbaglianti, perché l’elettronica pensa a tutto. Quando si incrocia un altro veicolo, la funzione anti abbagliamento subentra automaticamente. Risultato: il veicolo davanti a sé, o quello che si incrocia, rimangono nel “cono d’ombra”, mentre tutto il resto dell’area gode della massima illuminazione.