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Comparativa 1000 Superbike 2019

Di nuovo in pista per mettere a confronto le migliori supersportive 1000 (o 1100) del momento. Sui 3450 metri del Cremona Circuit è andata in scena una delle sfide più infuocate dell’anno. I valori del 2018 saranno rispettati o ci saranno delle sorprese? Al cronometro (ma non solo) l’ardua sentenza

BMW S 1000 RR M Package

La curiosità attorno alla BMW S1000RR era pari a quella che circonda l’arrivo della nuova stagione della serie preferita su Netflix. Dopo averla solo assaggiata al press test bagnato dell’Estoril, ne avevo intuito le potenzialità ed ero curioso di verificarle in condizioni ottimali. Il lavoro che BMW Motorrad ha messo in atto sulla sua supersportiva è stato tale che in comune con la precedente non c’è più nemmeno un bullone. A non cambiare è il DNA della moto. La S 1000 RR non è più il “divano racing”, come l’aveva definita Massimo Roccoli nella scorsa comparativa: si è compattata, è dimagrita, è estrema e ha un motore davvero convincente dal punto di vista sia della potenza massima (davvero al top soprattutto se pensiamo che è 1000 di cilindrata) sia dell’erogazione.E inoltre può contare su controlli elettronici di qualità molto migliorata. Non ha perso la capacità di portare subito il pilota al limite, in mezzo giro, aiutando tutti ad andare più forte, con semplicità. Velocissima nei cambi di direzione (soprattutto la versione M Package con cerchi in carbonio) se la gioca con Ducati e Honda quanto a reattività (solo un pelo inferiore), ma dalla sua ha una precisione di guida e una capacità nel chiudere le curve impressionante. Non solo in ingresso, una volta rilasciati i freni, ma anche in percorrenza e in accelerazione. È la moto che accorcia maggiormente il tempo tra quando rilasci il freno e prendi il mano il gas. E quando lo fai con la moto ancora inclinata invece di avere un naturale sottosterzo come le altre continua a chiudere la linea. E tu apri di più, di più…Anche al limite con la BMW resti padrone della situazione, hai sempre la moto perfettamente in mano. In percorrenza ha un avantreno spettacolare, che infonde una fiducia esagerata e un controllo del gas ottimo. Soprattutto se liberi il controllo di trazione, altrimenti è poco reattivo e il motore tende a ridare potenza un po’ bruscamente. Hai sempre la netta sensazione di poter fare quello che vuoi, di poterla mettere esattamente dove vuoi. Giro dopo giro. Impressionante come il tester più veloce abbia fatto due giri identici al millesimo e il secondo abbia avuto uno scarto di 52 millesimi. La parola d’ordine per BMW è “precisione” a cui si unisce “trazione”, visto la gomma posteriore sembra incollata all’asfalto. Non fatico a capire come mai Tom Sykes, nonostante un motore ancora non all’altezza degli altri, in Superbike riesca sempre ad essere tra i protagonisti durante la Superpole.

La ciclistica è davvero molto efficace. Questo è indubbiamente il suo punto di forza, accompagnato da controlli ora decisamente meno invasivi e più raffinati che in passato, dal cambio finalmente migliorato, veloce e più preciso negli innesti e meno gommoso, pur non a livello dei migliori. Non eccelle in frenata. Stiamo parlando di una frenata di ottimo livello quanto a potenza (non è la peggiore delle sette), ma quanto a costanza e precisione nella gestione c’è chi fa meglio. Inoltre la componentistica è meno elitaria delle altre: le finiture hanno qualche alto e basso e le vibrazioni consistenti (le più elevate tra le moto presenti al test) dell’esemplare presente alla comparativa l’hanno penalizzata alla voce comfort.LA BMW S1000RR A CREMONA

Miglior Tempo R1

1.29.669

Miglior Tempo R2

1.30.814

Tempo Medio R1+R2

1.30.241

Velocità Massima

282 km/h

Media Voti Tester

8,18

Aprilia RSV4 1100 Factory

BMW S1000RR

Ducati Panigale V4S

Honda CBR1000RR Fireblade

Kawasaki ZX-10RR

Suzuki GSX-R1000R

Yamaha R1M

Le gomme del confronto

Guarda il video della comparativa

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