Ducati Panigale V4 S
La Ducati merita un’analisi particolare. Ogni volta che inforchi una Panigale capisci che c’è un mondo di sportive e poi c’è Ducati. A parte. La filosofia di Borgo Panigale è quella di costruire moto tecnicamente uniche e questa unicità si manifesta anche nella guida. La Panigale è estrema, velocissima, incredibilmente performante, ma vuole mani esperte per rendere al meglio. Anzi ancor più che esperte, ha bisogno di mani che la conoscano bene e ne sentano millimetricamente le reazioni, per poi fidarsi nel raggiungere un limite che per questa moto è altissimo.In una comparativa in cui il time attack si compone di due soli giri e i tester saltano da una moto all’altra, la Panigale V4 richiede un minimo di assuefazione in più rispetto alle altre. Devi resettare tutti i riferimenti, la posizione di guida è unica, i manubri apertissimi e alti, il serbatoio superslim (per qualcuno troppo, tanto che Ducati ci ha messo a disposizione una moto con due “pad” in gomma per migliorare il grip in staccata e guadagnare qualche millimetro di larghezza). La rapportatura completamente differente dalle altre impone che si utilizzino marce diverse lungo tutto il circuito. Dove con le altre usi la prima qui usi la seconda, dove con le altre usi la seconda passi alla terza; alcune curve, invece, si affrontano con la stessa marcia.Questo “altro mondo” richiede un minimo di abitudine prima di poter essere non tanto capito, quanto sfruttato a fondo. Probabilmente due giri “secchi”, anche spingendo al massimo con in sella un campione, non bastano per tirarne fuori il meglio. Nonostante l’arrivo dei nuovi competitor i punti di forza della Panigale restano comunque inattaccabili, tanto che è quella che ha preso globalmente i voti più alti alla voce “motore” e “agilità”. Nessuna è così svelta nel cambiare direzione, nessuna altrettanto efficace in frenata. La fase staccata/ingresso in curva è decisamente quella in cui la Panigale non si batte. Va alla corda con una velocità impressionante, cambia direzione così in fretta da togliere il fiato. Poi però c’è la fase di percorrenza, che è meno “rassicurante”: l’avantreno sembra essere un po’ leggero, non senti la gomma che scava l’asfalto e ti senti sempre un po’ “appoggiato” e questo magari, anche se per una sola infinitesima frazione di secondo, non ti fa prendere subito in mano il gas, perché aspetti che la moto si “assesti”.
Miglior Tempo R1 | 1.29.674 |
Miglior Tempo R2 | 1.30.814 |
Tempo Medio R1+R2 | 1.30.208 |
Velocità Massima | 278 km/h |
Media Voti Tester | 8,74 |