Ibrida o elettrica?
Coscienza ambientale e restrizioni al traffico giocano a favore della diffusione d’elettriche e ibride, ma il boom dell’usato “verde” va interpretato anche come una cartina di tornasole degli incauti acquisti. O meglio, come un segno di ravvedimento da parte di quanti hanno optato per le nuove motorizzazioni nella convinzione di risparmiare carburante in ogni frangente, scoprendo solo successivamente che a 130 km/h in autostrada con al seguito bagagli, cani, nonni, bambini e mogli, la benzina – o la carica delle batterie – si volatilizza che è una meraviglia. L’età dell’innocenza è finita.
Le auto ibride hanno senso, molto, ma non per tutti i tipi di uso. Paradossalmente più stanno “ferme” nel traffico e più ci si guadagna. Per cui se siete tipi da 100.000 km l’anno in autostrada meglio non prenderle in considerazione, perché in quelle condizioni l’elettrico non aiuta e le batterie sono un peso in più che il motore termico si deve portar dietro. Inoltre, le percorrenze dichiarate nel ciclo NEDC sono affidabili al pari delle previsioni meteo per il weekend: non ci azzeccano mai.
Se da un lato le elettriche restano una valida scelta per l’impiego quasi esclusivamente urbano, fatta eccezione per i modelli ad autonomia estesa – vale a dire ibridi con un sistema in serie anziché in parallelo, quindi con il motore a zero emissioni interposto tra termico e trasmissione in modo tale che questa sia sempre azionata dall’elettrico –, dall’altro le ibride si prestano anche all’utilizzo fuori città, vedendo però assottigliarsi il risparmio di carburante rispetto ai modelli tradizionali, specie viaggiando in autostrada. Una “regola” da non dimenticare qualora si opti per una vettura ecologica. Magari scegliendo tra questi modelli, ovvero tra le 12 vetture ibride ed elettriche più pratiche e funzionali sul mercato.