Porsche 911 GT2 (993) – 1995
Di esemplari non incidentati ne restano pochi, anzi pochissimi. Interpretazione estrema del tema 911, derivava dalla 993 Turbo, dalla quale si distingueva per la trazione posteriore anziché integrale, il motore potenziato, le carreggiate allargate, i passaruota plastici rivettati, il paraurti anteriore specifico e l’alettone biplano. L’obbiettivo della massima leggerezza – pesava 1.295 kg, vale a dire oltre 200 kg meno della citata Turbo – era perseguito grazie a cofano e portiere in alluminio, superfici vetrate dallo spessore ridotto e l’eliminazione di condizionatore, alzacristalli elettrici, sedili posteriori, chiusura centralizzata e pannelli fonoassorbenti. Il propulsore, una forza della natura, era un 6 cilindri boxer 3.6 biturbo da 430 cv (dal 1998 portato a 450 cv) e 540 Nm di coppia che lavorava in abbinamento a un cambio manuale a 6 rapporti. Scattava da 0 a 100 km/h in 4,4 secondi e toccava i 295 km/h. Domarla era un’impresa per uomini veri.