Con giovedì 9 si sono aperte al grande pubblico le porte del Salone di Ginevra, che non avrà le dimensioni faraoniche dell’IAA di Francoforte né lo charme del Mondial de l’Automobile di Parigi ma rappresenta pur sempre la fiera dell’auto più importante d’Europa. Nei padiglioni del Palexpo quest’anno c’è un gran movimento e aleggia un certo ottimismo. Su scala mondiale le vendite vanno a gonfie vele e quasi tutti i principali gruppi hanno i bilanci in positivo, quanto basta per stampare un sorriso sulla faccia dei manager.
Certo, all’orizzonte qualche nube grigia si vede, perché le sempre più severe norme antinquinamento imporrano presto svolte epocali e non è detto che tutti i costruttori siano pronti. Tuttavia l’impressione è che le grandi manovre si svolgano ancora lontano dai riflettori. Sulla passerella sfilano infatti soprattutto modelli di serie o prossimi all’entrata in produzione, mentre le concept car aprono una finestra sul futuro guardano soprattutto al discorso della connettività e della guida autonoma. Entrambi i temi sono molto caldi e gli sviluppi in materia sono rapidi, un altro aspetto che imporrà di accorciare i cicli di vita dei modelli o di rendere più sostenuto il ritmo dei loro aggiornamenti.
Venendo in concreto alle novità, Il Salone ha come grandi e scontati protagonisti SUV e crossover, la cui quota di mercato è in crescita costante, Tra le anteprime che più mi hanno convinto spiccano la Volvo XC60 e la Range Rover Velar. Entrambe sono raffinate e super tecnologiche e danno un’ennesima prova della straordinaria vena creativa dell rispettive Case.
Tra le loro rivali ci saranno anche la DS 7 Crossback, che segna il debutto dell’ambizioso marchio francese nel mondo delle tuttoterreno premium, e l’Alfa Romeo Stelvio, che porta invece il DNA sportivo della Giulia in una nuova dimensione. In una fascia un po’ più abbordabile, invece, si rinnova la best-seller Nissan Qashqai, pronta a rintuzzare, tra gli altri, gli attacchi delle connazionali Mazda CX-5 e Mitsubishi Eclipse Cross e quello della Jeep Compass. Quest’ultima amplia la gamma del marchio americano e non fa mistero di voler bissare il successo delle Renegade.
Tra i modelli di volume, si aggiusta il trucco anche la Renault Captur, che se la dovrà vedere anche con la Opel Crossland X, che raccoglie il testimone dalla Meriva strizzando l’occhio al fuoristrada, un po’ come fa la nuova generazione della Subaru XV. Decisamente sopra le righe, infine, la Mercedes G650 Landaulet Maybach, versione limousine cabriolet della G 4×4, esposta non lontano dal prototipo del nuovo pick-up Classe X.
Un altro segmento in grande fermento a Ginevra è quello delle sportive. Su tutte spicca la Ferrari 812 Superfast, con motore V12 da 800 cv e capace di scendere sotto i 3 secondi nella prova 0-100. A pochi stand di distanza risponde a tono al rivale di sempre, la McLaren, che svela la 720S. L’italia è di nuovo protagnista con la Lamborghini Huracan Performante, con l’aggressiva Italdesign ZeroUno e con la Pagani Huayra Roadster, che dichiara un peso di soli 1.280 kg.
La leggerezza è l’asso nella manica anche della Alpine A110, che segna il ritorno del celebre marchio francese restando fedele alla filosofia delle antenate. Tra le nuove sportive a quattro posti spiccano anche l’Audi RS5, la versione definitiva della Honda Civic Type R e la Mercedes Classe E Cabriolet.
Cambiando genere, una tra i modelli più chiacchierati è la Porsche Panamera Sport Turismo, variante familiare con taglio shooting brake dell’ammiraglia di Zuffenhausen, di grande impatto ma non proprio slanciata. E a proposito di familiari, riflettori puntati anche sulla Hyundai i30 Wagon e sulla Opel Insignia Sports Tourer, che sfila accanto alla sorella a tre volumi Grand Sport. Quest’ultima segue il filone delle berline sportiveggianti, lo stesso in cui s’inseriscono due tra le novità più filanti: la Volkswagen Arteon e la Kia Stinger. La prima è più filante mentre la seconda è più cattiva ma entrambe meritano un posto nella mia ipotetica top ten del Salone.
A Ginevra c’è però spazio anche per le piccole, sempre vendutissime. La settima generazione della Ford Fiesta punta in alto e diversifica l’offerta, con la versione sportiva ST, che si aggiunge a quella crossover Active e all’elegantissima Vignale. Meno scelta per la Seat Ibiza che fa però un gran salto di qualità, tanto sul fronte dello spazio quanto delle dotazioni. La spagnola dovrà vedersela, tra le altre, con la Suzuki Swift, a sua volta rinnovata da cime a fondo, equipaggiata di tutto punto e leggerissima. Un gradino più sotto si mette poi la Kia Picanto, che porta con personalità nel segmento A dotazioni degne delle sorelle maggiori.
Quanto alle concept cui accennavo all’inizio, la più emblematica è forse la Peugeot Instinct, che è proiettata nella cosiddetta epoca di Internet delle Cose e pronta a dialogare con tutto ciò che c’è di elettronico attorno a noi per migliorare sicurezza e qualità della vita. Degno di nota anche il Toyota i-Tril, prototipo a tre posti che interpreta in modo personale il tema della mobilità urbana del futuro anteriore. Anche in questa edizione 2017 la kermesse svizzera merita quindi sicuramente una visita.